La risposta dell’esecutivo del Nicaragua non si è fatta attendere, ha espulso dal paese la missione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. La decisione, illustrata nella notifica inviata dal ministro degli esteri Denis Moncada all’organismo, è stata assunta a due giorni dalla diffusione di un rapporto che accusa apertamente Managua di «repressione e rappresaglie» nei confronti dei manifestanti che da mesi chiedono forti cambiamenti nel paese. Zeid bin Ra’ad Zeid Al Hussein, commissario Onu, oggi lascia l’incarico alla ex presidente del Cile, Michelle Bachelet, «la violenza e l’impunità degli ultimi quattro mesi hanno messo in evidenza la fragilità delle istituzioni del paese e dello stato di diritto, e hanno generato un contesto di paura e sfiducia». In un recente intervento, Al Hussein, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire al più presto e ha invitando «il Consiglio dei diritti umani ad adottare misure specifiche per evitare che la crisi attuale degeneri in disordini sociali e politici ancora più gravi» di quelli già registrati. Daniel Ortega presidente del Nicaragua, ha da parte sua criticato fortemente il rapporto che secondo Managua «propone un’analisi preconcetta di quanto accaduto a partire dal 18 aprile». Il ministro degli esteri ha ricordato che lo scorso 19 giugno il governo aveva invitato la missione ad affiancare una commissione creata per favorire il dialogo nazionale. Tale commissione ha cessato di operare a luglio e per questo motivo, si legge nella notifica datata 30 agosto, «il ministero ritiene che l’invito non abbia più valore e che la visita sia conclusa». Per Ortega, che rigetta le accuse ritenendole inaccettabili, le proteste che hanno portato a centinaia di morti e migliaia di feriti rappresentano un vero e proprio tentativo di colpo di stato che è stato respinto. Dal Palazzo di Vetro, sede storica delle Nazioni Unite, insiste nel segnalare violazioni e abusi dei diritti umani. Secondo il rapporto, in Nicaragua si è registrato un uso «sproporzionato della forza da parte della polizia, che a volte si è trasformato in esecuzioni extragiudiziarie, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie e generalizzate, torture e maltrattamenti, violazioni dei diritti alla libertà di opinione, espressione e riunione pacifica».
Raffaele Fattopace