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NICODEMO(ACLI):”LE ACLI, AL FIANCO DEI CITTADINI, CONTRIBUISCONO AL CAMBIAMENTO DELLA SOCIETA CIVILE”

Nella giornata di ieri, l’associazione Srilanka Italia e le Acli di Napoli, hanno tenuto un seminario di studio sul bando del Ministero del lavoro e delle politiche sociali “Giovani 2g”. Tale bando, assegna contributi a fondo perduto, a partire da diecimila uero di contributo indiviudale a cinquantamila euro nel caso di società con la maggioranza rappresentata da giovani. Il contributo assegnato mira a sostenere la nascita di nuove imprese individuali o societarie di cittadini stranieri, o con cittadinanza italiana acquisita dopo la nascita, disoccupati o inoccupati, tra i diciotto ed in trenta anni.

Il seminario, si è tenuto a Napoli, al Rione Alto, al Vomero, in via Tropeano.

Sul perchè dell’organizzazione di tale seminario e sul lavoro che le ACLI svolgono, abbiamo raccolto la testimonianza del presidente provinciale delle ACLI di Napoli, Gianvincenzo Nicodemo, che è anche vicepresidente regionale delle ACLI in Campania.

Le ACLI sono organizzazioni che nascono come attività di tipo parasindacale di affiancamento ai lavoratori cristiani che si impegnano nel sindacato – ha dichiarato Nicodemo – . Oggi sono organizzazioni composte da cittadini che fanno cose che hanno a che fare con il prendersi cura delle comunità di cui fanno parte. Uno dei circoli che fa parte della provincia di Napoli e delle ACLI di Napoli, è composto da persone che vengono dallo Sri Lanka, ragion per cui abbiamo deciso di svolgere questo seminario che coinvolgesse persone straniere residenti a Napoli e provincia. Il tema è: cittadini che si organizzano per migliorare la propria condizione, a partire dal miglioramento dei bisogni dei territori e delle comunità di cui fanno parte”.

Ma cosa chiedono le ACLI alla società civile? Quali sono i bisogni reali delle persone? Chiara ed inequivocabile, la posizione di Nicodemo.

Il tema va declinato in un doppio senso. Da un lato il punto è costruire politiche sociali e che riguardano gli enti sociali, che siano in grado di costruire inclusione, non lasciando indietro le persone, e che siano in grado di ristabilire una condizione di equità tra tutti, così come recita la Costituzione. C’è però anche uno spazio di protagonismo dei cittadini – ha proseguito Nicodemo – , che a partire da loro stessi, devono attivare qualcosa per affrontare i problemi di tutti i giorni. Solo così le difficoltà comuni, diventano difficoltà superabili. Insieme, si possono affrontare i problemi e risolverli. Da un lato, quindi, la rivendicazione sociale rispetto a coloro i quali amministrano la cosa pubblica, e dall’altro l’aiuto verso i cittadini per affrontare il cambiamento”.

 

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