Tenere le fabbriche aperte anche ad agosto, per recuperare produttività dopo il fermo dovuto al covid-19: il segretario generale della Cgil Maurizio Landini non chiude alla proposta lanciata dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “Si può discutere, anche di scaglionare le ferie. Ma oggi è prioritario che anche dopo agosto ci sia il lavoro e non la cassa integrazione”, sottolinea Landini in un’intervista a ‘Quotidiano Nazionale’.
Quella di evitare la chiusura ad agosto è un’idea che sta prendendo piede tra le imprese nel Nord, secondo Today, dal Piemonte al Veneto dove si guarda alle ferie di agosto quasi come un peccato visto che molte aziende si ritrovano con centinaia di ordini inevasi a causa del blocco alla produzione imposto dal lockdown. “È un obbligo morale non fermare la produzione”, spiega Enrico Carraro della Confindustria veneta. Ma in molti settori si guarda con interesse agli effetti di alcune misure del governo, come l’ecobonus.
Il segretario della Cgil veneta Christian Ferrari spiega come siano già stati chiusi accordi con alcune aziende per anticipare e posticipare le ferie estive “senza alcuna preclusione ma anche senza nessun automatismo”.
Il dubbio resta se tutto questo lavoro ci sarà davvero ad agosto: come rende noto la Fiom, in Piemonte dovrebbe rimanere aperta, anche se non a pieno regime, lo stabilimento di Mirafiori dove per la produzione della nuova linea della 500 elettrica di Fiat Chrysler serviranno operai. Così l’indotto come Omt, Officine metalmeccaniche Torino, che impiega 200 persone nei sistemi di iniezione.
Imprese aperte ad agosto quindi? L’invito dell’associazioni datoriali e caldeggiato da più parti. Con l’augurio che lo sforzo del sistema produttivo possa trovare esempio anche nelle sedi istituzionali. Come spiegava lo stesso presidente di Confindustria Carlo Bonomi se il Parlamento italiano chiuderà ad agosto “sarebbe davvero una delusione“.