Non appartengo alla congrega dei seguaci del principio: Per far dispetto a mia moglie mi taglio gli zebedei. perciò sono dispiaciuto , e molto , per la sconfitta del PD alle amministrative.
Essa però è figlia di scelte sbagliate ( veri errori dal mio punto di vista ) che riguardano la collocazione sociale del PD.. L’errore fondamentale è stato fatto qualche anno fa col “partito della nazione” che ci ha alienato il tradizionale elettorato di sinistra senza sfondare nel campo moderato . A seguire alcuni provvedimenti ( Jobs act , Buona scuola) che a prescindere dal loro merito sono stati percepiti come sbagliati e persecutorii dai gruppi sociali interessati senza che ci siano stati , da parte della dirigenza , ripensamenti di rilievo . Se un partito che di dice riformista fa dell’attacco ai grandi sindacati l’asse della sua politica sociale è ovvio che paghi in termini elettorali .La situazione , nonostante la batosta , non è cambiata . C’è in atto però uno scontro fra due linee alternative : Quella rappresentata dalla Serracchiani che , in una intervista priva assolutamente di riferimenti alla condizione reale del Paese,, chiede al PD di essere il baricentro dei moderati , con tutti gli equivoci che derivano da tale definizione , visto il valore incerto del concetto di “moderazione” in Italia e visto che per 20 anni questi “moderati si sono sentiti rappresentati da Berlusconi e quella rappresentata da Orlando che fa appello alla unità delle sinistre . Sono inconciliabili ? Non credo vista la crescente” proletarizzaizone ” dei ceti medi . Ciò, però, può avvenire alla condizione che se ne discuta apertamente avendo presenti i dati del problema .La media decrescente dei redditi delle famiglie, la crescita dell’indice di Gini , la crisi demografica, il crescente divario fra Nord e Sud, la crisi occupazionale dei giovani molto pesante al Sud, i problemi della immigrazione , gli impegni internazionali , . Insomma tutti gli elementi che caratterizzano la crisi italiana . Ciò comporta anche che l’attuale dirigenza , prima responsabile degli errori , accetti di fare un passo indietro .Chi rivendica il merito delle vittorie deve anche assumere la responsabilità delle sconfitte. . Ostinarsi danneggerà solo quel partito che pure si dice di amare..I risultati parzialmente positivi in Campania non diminuiscono affatto la responsabilità di un gruppo dirigente incapace e politicamente nullo . Debbono andare via . Prima la dirigenza nazionale lo capisce , meglio è. Subito un congresso regionale e provinciale straordinario per spazzare via una dirigenza insussistente politicamente e intellettualmente. Largo a giovani generazioni impegnate e preparate . La Campania e Napoli possono ritrovare la loro funziona nazionale se si fa pulizia , fra l’altro , di un ceto di burocrati nominati che hanno ampiamente dimostrato la loro incapacità di analisi e di direzione politica in una regione strategica come la nostra.