Ad Avellino si mangia pane,politica e veleni.Due nuovi ingressi nella giunta del sindaco Foti. I deputati Famiglietti e Paris,non avendo consiglieri,lasciano il sindaco Foti al suo destino e masticano amaro.vivono il gelo. Loro sono “dirigenti nazionali”,direttorio locale e complottismo universale.Dal regionale e dal nazionale danno un’occhiata distratta e malinconica alle diatribe del capoluogo avellinese, dove si è giunti al varo della sesta Giunta Foti.
La presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio,forte del suo cospicuo gruppo consiliare si vede riconoscere in giunta un rappresentante autorevole:il professore Bruno Gambardella che lancia subito la sfida sulla gestione delle strutture a vocazione culturale del capoluogo e sulla riapertura del Teatro Gesualdo.
«Siamo ad un punto cruciale di svolta. La via maestra resta il dialogo». Con queste parole, Paolo Foti ha presentato la sua sesta Giunta che, questa mattina, si è riunita per la prima volta. Solo due nuove entrate ed un minimo rimpasto di deleghe tra gli assessori riconfermati: cambiamenti minimi che, secondo il Sindaco, sarebbero sufficienti a chiudere la crisi politica apertasi lo scorso aprile e a blindare l’azione amministrativa fino al termine della consiliatura.
«Credo che questo sarà l’ultimo rimpasto del governo Foti, andremo avanti fino alla fine». Così il nuovo assessore al Patrimonio, Paola Valentino nella sua prima uscita ufficiale a Palazzo di Città. Scelta Civica, dopo Elena Tordela, punta su di lei per lasciare una traccia significativa in Giunta: «Il mio contributo a questa Amministrazione partirà da quelle che sono le richieste che il Sindaco mi ha fatto. Mi impegnerò seriamente ed in maniera costante, cominciando dal censimento delle proprietà comunali. Comprenderemo il loro stato, la loro funzione d’uso ed il loro futuro per poi cominciare ad essere incisivi. Punto a risollevare la situazione del Patrimonio, una gatta da pelare non indifferente, ma sono sicura che con l’impegno di tutti potremo raggiungere risultati importanti».
IL PRIMO OBIETTIVO – «Risolvere la questione delle morosità. Un problema importante che affligge le casse comunali. Se dovessimo riscontrare particolari criticità in merito non potremo che utilizzare lo strumento dello sgombero».
Sorpreso per la nomina e pronto a valorizzare il settore Cultura, Bruno Gambardella lancia subito la sfida sulla gestione delle strutture a vocazione culturale del capoluogo e sulla riapertura del Teatro Gesualdo: «Per me è stata una sorpresa ricevere questo incarico. Nella tarda mattinata di ieri ho ricevuto una telefonata da parte del Sindaco Foti per propormi le deleghe. Ho deciso in mezz’ora dopo aver riflettuto molto attentamente, anche confrontandomi con le persone che mi sono vicine. Sono un uomo di scuola e credo di poter dare una mano ad Avellino in questa fase difficile. Mi sono messo a disposizione della città, anche se questa non era una mia particolare ambizione, ma spero di riuscire a dare il mio contributo, piccolo o grande, a correggere qualche problema».