Le provocazioni ormai sono continue. Verbali e di sostanza. «Il 13 giugno hanno calendarizzato in aula alla Camera il processo penale per il voto finale» sibila un ministro centrista, «allora cercano proprio lo scontro… quella norma, con la prescrizione così lunga, non la vogliamo noi e neppure Forza Italia». Sarà una direzione lacrime e sangue quella di stamani in cui Alleanza popolare dovrà tirare le somme del mutato scenario politico e di una legge elettorale con la soglia di ingresso al 5 per cento che taglia fuori dal Parlamento loro ma anche altri piccoli partiti. Il segretario e ministro degli Esteri Angelino Alfano suda freddo perché è altissimo il rischio di restare fuori da tutto, dopo nove anni da ministro con ben quattro governi diversi e con l’unica parentesi del governo Monti.
Si ritorna al proporzionale con tutti i timori del caso relativi a un Parlamento frastagliato che porterebbe al’ingovernabilità, a un’impasse del Paese. Ma così sembra essere deciso ormai, anche se ancora tutto può cambiare. Sulla questione del modello tedesco all’italiana, il professor Roberto D’Alimonte, ha dedicato un’analisi sul Sole 24 Ore – Maggioranze deboli e alleati scomodi, i conti del proporzionale – con una previsione degli equilibri parlamentari a tinte fosche. “Da noi funzionerà male perché non è sostenuto dal sistema istituzionale e dalla cultura politica tedesche”, scrive sul quotidiano della Confindustria. Il problema è che non si tratta di un modello tedesco puro, ma di un modello tedesco all’italiana e quindi con un’alta possibilità di trucchi ed escamotage che rovinerebbero gli equilibri, condannando il Paese all’ingovernabilità. “La partita sul tedesco non è ancora chiusa. Il rischio è che si possa chiudere male”, scrive D’Alimonte.
“La soglia è l’elemento cruciale”, scrive ancora il politologo, ordinario di Scienze politiche alla Luiss Giudo Carli, che, contattato da Unità.tv ha evidenziato il rischio del “pasticcio sulla soglia di sbarramento. Renzi ha assicurato che non si scenderà sotto il 5%”, ma le carte in tavola potrebbero cambiare ancora e in peggio, secondo D’Alimonte. “C’è sempre il rischio che si riesca ad aggirare comunque la soglia. Si potrebbero trovare dei modi per aggirarla, ad esempio consentendo le vittorie nei collegi uninominali; in questo modo potrebbero entrare in Parlamento anche i partiti che non raggiungono il 5%”.