Il Consiglio regionale della Campania ha approvato oggi all’ unanimità una risoluzione che impegna il Presidente e la Giunta Regionale per: attivare strategie puntuali e concrete per il contrasto alla povertà educativa minorile che sia rivolto principalmente alle zone caratterizzate da disagio socio-educativo. Il Consiglio, come si legge nel documento che è stato illustrato in aula dal presidente della VI commissione, Bruna Fiola, ha chiesto di elaborare strategie di prevenzione per quelle fasce della popolazione su cui incidono più fortemente i fattori di rischio così come di progettare interventi universali di promozione della salute e del benessere. La risoluzione chiede che siano realizzati interventi di home visiting per i neo-genitori e i neonati fino al terzo anno di vita al fine di sostenere la strutturazione di un clima relazionale positivo e la realizzazione di pratiche di cura educativa adeguate al pieno sviluppo delle potenzialità della bambina/del bambino sia attraverso interventi di tutoraggio al/ai genitore/i sia attraverso la partecipazione del/dei genitore/i e del/della bambino/a alle attività dei servizi medici, psico-pedagogici e socio-educativi del territorio così da favorire la piena inclusione della famiglia nella comunità e, dunque, aumentare i fattori di protezione rispetto al fenomeno della povertà sociale ed educativa. Inoltre bisogna attuare gli interventi di home visiting attraverso la figura professionale dell’educatore dei servizi educativi per l’infanzia che – in ottemperanza al Legge n.107/2015, che istituisce il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, e al Decreto Legislativo n. 65/2017 e al Decreto Ministeriale n. 378/2018, che individuano le conoscenze e le competenze della suddetta figura professionale, i percorsi di formazione per la sua specializzazione e gli ambiti lavorativi all`interno dei quali può esercitare la sua professione – è il professionista deputato alla progettazione, alla realizzazione, al monitoraggio e alla valutazione degli interventi educativi non formali rivolti alle bambine e ai bambini da 0 a 6 anni e alle relative famiglie. Per il Consiglio è infine importante rafforzare il servizio di psicologia presso i distretti sanitari territoriali. Il Consiglio ritiene indispensabile incrementare la dotazione di asili nido della Regione e supportare gli enti locali nella copertura dei costi di gestione ad essi collegati.
(Da Ansa)