Sono ancora molti i giovani in cerca di occupazione , di un lavoro sicuro e stabile. La ricerca di un’occupazione che possa dare speranza e fiducia a quei ragazzi che hanno davvero voglia di impegnarsi seriamente e ,quindi, inoltrarsi nel mondo del lavoro .
A far si che questo avvenga e’ dato dai nuovi incentivi a favore dell’assunzione dei giovani saranno strutturali a partire dal 2018.
Proprio in questi giorni , la nuova misura a favore dell’occupazione giovanile sta prendendo vita . Palazzo Chigi si sta orientando verso la durata dei tre anni, anche se nel governo c’è chi ritiene invece che il cuneo fiscale e contributivo dovrebbe essere dimezzato solo per i primi due anni dall’assunzione a tempo indeterminato, e semmai proseguire con un taglio non superiore al 3-4% per tutta la vita lavorativa.
Anche se e’ ancora da decidere l’età massima, che sembra essere però quella dei 32 anni. “È fondamentale che si tratti di un intervento strutturale – ribadisce il viceministro all’Economia Enrico Morando – perché bisogna dare certezze sia ai lavoratori che alle imprese”.
Marco Leonardi, consigliere economico del governo , invece , si e’ così espresso:”I saldi della manovra saranno noti a settembre. I giovani interessati saranno circa 300.000, a regime serviranno due miliardi l’anno circa. Poi bisognerà rafforzare anche le politiche attive nelle aree di crisi: l’assegno di ricollocazione verrà esteso anche ai lavoratori coinvolti dalle crisi aziendali e da procedure di licenziamento collettivo”.Invece , non c’è spazio per lo stop all’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita chiesto dai presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, e fortemente sostenuto dai sindacati: “L’aumento del Pil non libera alcun “tesoretto”, – spiega Leonardi – e quindi le risorse rimangono limitate”. Anche per via dei conti pubblici: la Banca d’Italia ha comunicato il nuovo record del debito pubblico, pari a giugno a 2.281,4 miliardi, 2,2 miliardi in più su maggio. Sulle pensioni ci saranno però interventi per rafforzare la flessibilità in uscita, dice Leonardi: “Bisogna perfezionare l’Ape volontaria, l’Ape sociale e la Rita (la rendita anticipata temporanea, ndr), oltre alla previdenza complementare. E cercare anche di fare un primo passo per l’istituzione di una pensione di garanzia per i giovani”. Sembra che per i giovani la questione dell’occupazione potrebbe risolversi proprio grazie ai nuovi incentivi e alle nuove manovre , ma bisognerà trovare un punto d ‘ incontro tra gli organi decisionali che sono ancora indecisi sui vari punti riguardanti questa modifica 2018. Resta quindi da vedere come si evolverà la situazione nel prossimo anno e se L ‘occupazione giovanile avrà davvero una svolta decisiva” .