Era rimasto privo della piramide nasale a causa di una complicanza post partum e vedere tutti gli altri bambini, soprattutto il fratello gemello, crescere con un ‘nasino’ che lui non aveva gli creava un forte disagio. Grazie all’intervento del team di chirurghi dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e all’uso della tecnologia 3D, il bambino di 5 anni, nato prematuro alla 28esima settimana di gravidanza, adesso ha un naso identico a quello del fratello gemello.
Proprio lui è stato usato come ‘modello’ per la progettazione del nuovo naso realizzato con l’ausilio della stampa 3D. “Per il piccolo paziente vedere il gemello crescere con un volto uguale al suo, ma con il naso era emotivamente molto pesante, per questo abbiamo deciso di operarlo in età così precoce”, racconta Flavio Facchini, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, alla guida del team del Meyer che, per la prima volta, ha affrontato questo tipo di operazione su un paziente così piccolo.
“La ricostruzione totale della piramide nasale – continua Facchini – è un intervento abbastanza raro, ma la peculiarità di questo caso è il fatto di avere un gemello e l’età precoce del bambino che voleva arrivare alla scuola primaria con un volto uguale a quello dei compagni”.
Un traguardo tanto atteso e desiderato per il quale la famiglia, che vive fuori dalla Toscana, si era rivolta al Meyer già tre anni fa. Dopo un lungo percorso di visite e valutazioni, l’operazione è andata a buon fine, la ricostruzione del naso è completa di mucose e cartilagine e adesso il bambino dovrà fare dei controlli periodici.
“La mamma, ogni volta che viene, piange dalla felicità – racconta il medico – Ci ha detto di aver già visto nel figlio una nuova consapevolezza e sicurezza di sé”. Il risultato è stato raggiunto grazie alle moderne tecnologie di scansione 3D con le quali è stata acquisita la geometria del volto del gemello utile per progettare e stampare delle ‘sagome’ che sono servite per prelevare frammenti di cartilagine costale del bambino utili per costruire l’impalcatura ossea e cartilaginea della piramide nasale.
Tutto questo è stato possibile grazie al laboratorio T3Ddy, nato nel 2016 dall’incontro tra l’ospedale pediatrico Meyer allora guidato dal dg Alberto Zanobini e il dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze. Grazie alla stampa 3D, nel 2019 è stato ricostruito uno dei due padiglioni auricolari di un 13enne nato senza orecchie, nel 2022 una protesi personalizzata per una 14enne ucraina con un braccio gravemente ferito dalla guerra e lo scorso anno, un bambino di 11 anni con la ‘malattia delle ossa di vetro’ ha potuto fare il primo passo della sua vita.
Fonte: “Ansa”