Resta l’allarme dell’Ocse sulla situazione economica dell’Italia. Secondo l’Economic Outlook presentato oggi a Parigi, la crescita del nostro Paese ristagnerà nel 2019 e resterà “modesta”, allo 0,6%, nel 2020. Prospettive negative per i conti pubblici dell’Italia secondo l’Economic Outlook dell’Ocse. Il rapporto stima che il rapporto deficit/Pil dell’Italia dovrebbe crescere ulteriormente, dal 2,4% del 2019 al 2,9% nel 2020, portando il debito pubblico al 135% del Pil nello stesso anno.
Secondo l’Ocse la bassa crescita e l’aumento della spesa faranno crescere il rapporto deficit/Pil dal 2,1% del 2018 al 2,4% del 2019. La manovra presentata dal governo giallo-verde per il 2019, prosegue l’organismo internazionale con sede a Parigi, “prevede misure nette pari allo 0,6% del Pil, per lo più consistenti in una maggiore spesa sociale attraverso un nuovo regime di prepensionamento (per un periodo di tre anni) e un nuovo e schema di reddito minimo garantito più generoso (reddito di cittadinanza)”. “Queste politiche espansive – avverte l’Ocse – verranno compensate solo in parte da tagli alla spesa di almeno 2 miliardi di euro come concordato con la Commissione europea e maggiori imposte sul reddito d’impresa”. Le stime fanno inoltre presupporre che il governo “farà attuare solo circa la metà dei previsti aumenti dell’Iva nel 2020, pari a circa l’1,3% del PIL in totale”. Per questo, e ipotizzando che non vi siano altri “importanti cambiamenti politici”, il rapporto deficit/Pil dovrebbe crescere ulteriormente, al 2,9% del Pil nel 2020, raggiungendo un rapporto debito pubblico pari al 135% del Pil nello stesso anno.