Ogni anno vengono fumate sei mila miliardi di sigarette nel mondo. Solo un’azione drastica potrebbe arginare questa tendenza irreversibile. Una potrebbe essere quella d’imporre livelli di tasse adeguate su sigarette e altri prodotti del tabacco. Di fatto troppo pochi sono i governi nel mondo che hanno utilizzato delle misure più efficaci per lottare contro il tabagismo. Perchè il tabacco provoca 6 milioni di morti l’anno nel mondo, ovvero determina più decessi di alcol, Aids, droghe e incidenti stradali messi insieme. È l’ultimo monito contro il fumo arrivato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). È quanto emerge da uno studio dell’Oms e del National Cancer Institute degli Stati Uniti, pubblicato lo scorso gennaio nel rapporto “The economics of tobacco and tobacco control”.In Europa il fumo uccide ogni anno circa 700.000 persone e 19.000 europei non fumatori muoiono annualmente per effetto dell’esposizione al fumo passivo. Uno scenario dinanzi al quale l’Oms ha assunto una posizione chiara: attuare una convinta politica di controllo «anche attraverso le tasse sul tabacco e l’aumento del prezzo delle sigarette», ha affermato l’Oms nel recente Rapporto, può far risparmiare agli Stati «miliardi di dollari e salvare milioni di vite».Se non controllata, «l’industria del tabacco e l’impatto mortale dei suoi prodotti – avverte l’Oms – costano alle economie del mondo più di mille miliardi di dollari annualmente in spese sanitarie e perdita di produttività». L’Oms ritiene che le malattie legate al consumo di tabacco costituiscano “una delle più grandi minacce per la salute pubblica che il mondo abbia mai affrontato”. Infatti – afferma – circa una persona muore a causa di una malattia legata al tabagismo ogni sei secondi, pari a 6 milioni di persone all’anno circa. Se non saranno adottate misure forti per controllare l’epidemia, tale dato potrebbe superare gli 8 milioni l’anno entro il 2030. In confronto, più morti di HIV/AIDS malaria e tubercolosi messi insieme! Per esempio, quanti consumatori sanno che il fumo è una delle cause principali di cecità, calvizie e tumore della vescica, per non parlare di gravidanza ectopica, cataratta, frattura dell’anca, menopausa precoce, aborto spontaneo e disfunzioni erettili. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” alla luce di questi impressionanti dati non bisogna demordere con tutti i mezzi consentiti nella lotta contro questo problema che è causa di costi sociali impressionanti, adottando rigorose strategie di carattere transnazionale come questa sollecitata dall’Organizzazione Mondiale Della Sanità.