Le forze dell’ordine hanno fermato nella notte due persone sospettate di essere responsabili dell’omicidio di Luca Sacchi, morto in ospedale a Roma giovedì dopo un’aggressione fuori da un pub. I due, romani di 21 anni, sono stati interrogati in questura e portati nel carcere di Regina Coeli. Per entrambi l’accusa è di omicidio volontario e rapina. Secondo gli inquirenti dietro l’uccisione di Luca potrebbero esserci motivi legati alla droga.
I due fermati sono Valerio Del Grosso e Paolo Pirino: uno dei due si era nascosto in un hotel, mentre l’altro è stato rintracciato in casa. In un primo momento era sembrato che l’omicidio di Sacchi fosse stato scatenato dalla reazione del giovane ai due rapinatori, che avevano tentato di sottrarre lo zaino alla sua fidanzata ma ora, dicono gli investigatori, emergono nuovi dettagli. Inoltre, sembra che Del Grosso abbia un figlio di pochi mesi. Lo ha riferito una vicina di casa: “E’ una famiglia squisita, ci conosciamo da una vita. I nostri figli giocavano insieme quando erano piccoli. Sono sconvolta. Valerio abitava qui con i genitori, la sorella, la compagna e il suo bimbo splendido che è nato 5/6 mesi fa”, ha detto.
Secondo una prima ricostruzione, pare che Luca e la fidanzata volessero acquistare stupefacenti. I due ventenni avrebbero però notato che nello zainetto della donna c’erano molti soldi e si sarebbero quindi offerti di procurare la droga per poi tornare armati di pistola e rapinare la ragazza. Alla reazione di Luca, i due gli hanno poi sparato colpendolo alla testa. Entrambi hanno dei precedenti, uno per spaccio di stupefacenti e l’altro per aggressione.
L’ipotesi della compravendita di stupefacenti finita in tragedia viene smentita dalla fidanzata della vittima. “La droga non c’entra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che si trovava nel pub”, sostiene Anastasia Kylemnyk. “Luca non ha mai incontrato gli spacciatori. Non ho visto né sentito nulla. Ho sentito solo la voce di un ragazzo romano e giovane. Mi ha detto ‘dammi ‘sto zaino’ e Luca mi ha protetto come ha sempre fatto. L’ha messo a terra e forse per questo si sono spaventati”.
Uno dei due sospetti è stato rintracciato a casa sua, l’altro in hotel. E a denunciare uno dei due, probabilmente l’uomo che ha sparato, sarebbe stata la madre, che giovedì si sarebbe presentata in commissariato e agli inquirenti avrebbe detto: “Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell’omicidio di Luca Sacchi”. Proprio dalla segnalazione della donna sarebbero scattate le indagini dei carabinieri, che con la polizia hanno poi bloccato i sospettati. A sparare sarebbe stato un incensurato, mentre il complice avrebbe precedenti per droga.
“Sussistono specifici elementi che fanno ritenere fondato il pericolo di fuga”. E’ quanto scrivono i pm di Roma nelle sette pagine del decreto con cui hanno disposto il fermo di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, accusati dell’omicidio di Luca Sacchi. I due “erano oramai consapevoli delle indagini a loro carico e godendo di non poche complicità potrebbero fuggire per sottrarsi alle conseguenze dell’omicidio”, conclude la Procura di Roma.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi. “Rabbia, rabbia e vergogna. La morte di un ragazzo di 24 anni ucciso da due criminali non è accettabile, e’ ingiusta, e’ straziante e dilaniante. La vergogna è vedere che si specula su una morte. La vergogna è anche quella di doversi trovare costretti a rispondere e scrivere queste righe per dire che Roma non è il Far West e i cittadini romani non sono dei banditi”.
“Nel mio caso la vita è stata bastarda, con te non ha avuto pietà”. Cosi’ Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore rimasto paralizzato dopo essere stato raggiunto da un colpo di proiettile il 3 febbraio a Roma, ha scritto sul suo profilo Twitter dedicando un pensiero a Luca Sacchi.