“Le azioni e le prese di posizione del governo Renzi, sulla misteriosa uccisione di Giulio Regeni, il giovane ricercatore e giornalista italiano trovato torturato e senza vita al Cairo in Egitto, devono essere più decise e determinate. Non vorremmo che un gravissimo e drammatico episodio come questo venga affrontato con procedure e prassi ordinarie e scontate per non indispettire il regime egiziano in mano al generale Al Sisi. Soprattutto se si tiene conto che Amnesty International ha affermato che l’Egitto vive una delle peggiori crisi dei diritti umani a livello mondiale e che negli ultimi due anni sarebbero state uccise 1.400 persone ritenute oppositori del regime”.
Lo afferma, in una nota, il capogruppo del M5s Europa, Piernicola Pedicini.
“È un fatto innegabile – sottolinea il portavoce pentastellato – l’indulgenza che Matteo Renzi ha mostrato nei confronti dell’autoritarismo del generale Al Sisi. A partire da quando, in un’intervista, lo definì ‘un grande leader’, fino alle dichiarazioni pronunciate nel marzo scorso a Sharm el Sheikh durante una conferenza sugli investimenti italiani in Egitto. ‘L’Egitto – disse Renzi – è un’area straordinaria di opportunità per l’Italia. Abbiamo fiducia nella saggezza del presidente Al Sisi e nelle sue riforme macroeconomiche‘.
“Anche l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi – spiega Pedicini – incontra spesso il generale Al Sisi. La multinazionale italiana è presente in Egitto con investimenti per quasi 14 miliardi di dollari. Inoltre, la scorsa estate, ha annunciato la scoperta di un enorme giacimento di gas nelle acque egiziane del Mediterraneo che viene ritenuto il più grande del mondo.
Oltre all’Eni, circa 130 aziende italiane operano in Egitto. Ci sono Edison, Banca Intesa San Paolo, Italcementi, Pirelli, Italgen, Gruppo Caltagirone, Alpitour e molte altre.
L’Egitto fa gola. Ha lanciato grandi progetti di infrastrutture che valgono centinaia di miliardi di dollari. Considerato questo scenario – conclude il capogruppo del M5s Europa -, chiediamo che il governo italiano faccia piena luce sull’assassinio di Giulio Regeni, agendo nei riguardi delle autorità egiziane, con la massima autorevolezza, senza ombre e tentennamenti ed evitando di farsi condizionare da dinamiche diplomatiche e relazionali basate su ragioni che mettono in secondo piano la ricerca della verità, la piena applicazione della giustizia e la violazione dei diritti umani”.