“Sono distrutta dal dolore sapendo che una mamma e un papà un’intera famiglia, sta piangendo la morte di un figlio. Ancora non posso credere che Valerio abbia potuto fare un gesto simile. E’ giusto che adesso paghi e si assuma le sue responsabilità e so che lo farà”. Lo ha detto Giovanna Proietti, madre di Valerio Del Grosso, accusato di aver ucciso il giovane Luca Sacchi davanti a un pub a Roma.
Intervistata al Giornale Radio 1, la donna che si è presentata in commissariato per informare su quanto aveva fatto il figlio, aggiunge: “Non ho pensato mai nemmeno un minuto che si potesse fare una cosa diversa da quella che ho fatto. La nostra è una famiglia perbene, di lavoratori e per questo non potevamo aggiungere al dolore di questa tragedia la vergogna di sentirci in qualche modo complici”.
“Quel giorno – ha aggiunto – ho anche pensato che forse era l’unica maniera per dare a Valerio una speranza di riscatto”. Giovanna Proietti ha sostenuto che Valerio non è quello che si legge sui giornali. “Anche lui aveva deciso di consegnarsi alla giustizia, lo so per certo. So che non voleva uccidere, ma di questo non voglio dire, ci penseranno gli avvocati”.
Valerio Del Grosso e Paolo Pirino sono pronti a parlare con gli inquirenti e a spiegare quali siano le dinamiche che hanno portato alla morte di Luca Sacchi. In queste ore i due ragazzi, in carcere per l’omicidio, secondo quanto riporta il Messaggero, stanno ragionando con i legali per fissare una linea difensiva da esporre in un interrogatorio davanti alla pm Nadia Plastina. Non è escluso che possano presentare anche una memoria scritta che ripercorra quella sera e i contatti precedenti fra i due gruppi: il loro, arrivato da Casal Monastero, quartiere attiguo a San Basilio, e la comitiva di Luca Sacchi che si era ritrovata nei pressi del John Cabot pub di via Bartoloni.