La scorsa notte sulla statale 16 bis, alla periferia di Trani, un giovane albanese 22enne ha tamponato un’auto che ha preso fuoco: le tre persone che in quel momento si trovavano all’interno dell’abitacolo sono morte carbonizzate. Il conducente è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale e lo stesso è ricoverato in ospedale per le ferite riportate dopo l’incidente. Inoltre l’albanese, residente a Barletta, è risultato positivo all’alcool test. Nella Fiat Stilo (veicolo che guidava il colpevole nel momento dell’impatto) si trovava anche un’altra persona anch’essa ricoverata in ospedale e in stato di fermo. Al momento non è stato ancora possibile risalire al l’identità delle tre vittime, un uomo e due donne. Sul l’indagine sta operando la polizia statale di Bari, coordinate dal magistrato della procura di Trani Mirella Conticelli. Gli agenti sperano che possano risalire alla dinamica dell’incidente magari facendosi spiegare dai due imputati che ora sono ricoverati in ospedale per far luce sulla vicenda. Intanto il presidente della Onlus Dell’associazione vittime incidenti stradali (Avisl) commenta così l’accaduto “quello accaduto a Trani rientra purtroppo a pieno titolo nella casistica degli incidenti a cui sempre più spesso assistiamo. Anzitutto l’auto condotto dagli albanesi sembra viaggiasse al di fuori dei limiti consentiti su quel tratto di strada. In secondo luogo, sembra che i due non abbiano prestato soccorso, ma che addirittura si siano nascosti nelle campagne è che siano stati rintracciati solo in un secondo momento dalle forze dell’ordine. Da sola la legge non basta. Servono maggiori controlli sulle strade e un impegno sistematico di tutte le agenzie educative”.