Finalmente la Regione Umbria, prima regione in Italia, si è dotata di una legge che contrasta l’omofobia e che promuove la cultura della non discriminazione delle persone sulla base del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere. E questo grazie al Partito Democratico e al centrosinistra”.
Questa legge è stata una delle prime proposte di legge di questa legislatura, che ho presentato insieme ai consiglieri Chiacchieroni e Solinas.
Nella discussione di ieri in Aula le opposizioni prima ci hanno accusato di aver proposto una legge inutile, poi che questa avrebbe distrutto la famiglia: viene da dire ‘delle due l’una’; successivamente, in perfetto stile ‘benaltrista’, hanno elencato svariati argomenti che a parer loro avrebbero meritato ‘ben altro’ trattamento rispetto a quello in questione. Non possiamo però ignorare che rispetto all’orientamento sessuale sussiste ancora forte una stigmatizzazione sociale, quasi che l’omosessualità sia un disvalore.
Ma al di là del faticoso iter della legge e della discussione di ieri in assemblea, finalmente la Regione ha gli strumenti normativi per favorire e supportare una coscienza collettiva che rifiuti l’omofobia. Agendo lungo le fondamentali linee dell’istruzione, dalla formazione professionale e dell’integrazione sociale.
E non ha senso sostenere che si tratta di una legge che interviene solo a favore di alcuni perché non si può lasciare che alcuno venga discriminato, come vanno lasciate da parte le suggestioni di questi giorni. È stato detto di tutto: che le scuole saranno centri di propaganda gay; che dopo questa legge i nostri bambini verrebbero vestiti da donna. Nulla di tutto questo è nella legge. Basta leggerla.
Se oggi l’Umbria fa un passo avanti nel campo della non discriminazione è grazie al Pd, che ha saputo fare sintesi, anche superando emendamenti divisivi e arrivando alla firma congiunta di alcuni di essi da parte del capogruppo Chiacchieroni e del consigliere Smacchi con l’obiettivo di salvaguardare il sacrosanto principio della libertà di pensiero senza che questo potesse venire interpretato come una clausola di salvaguardia per condotte discriminatorie.
GIACOMO LEONELLI(segretario regionale Pd Umbria)