Andrea Cozzolino ha concluso oggi la sua campagna elettorale nell’antico refettorio di Santa Maria la Nova a Napoli. Alla manifestazione era presente anche il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha parlato del futuro dell’Europa, della costruzione di un progetto stabile e dell’importanza di una maggioranza progressista all’interno del parlamento di Bruxelles . “I nemici di Napoli sono i ladri d’illusioni”, il Ministro Orlando ha così iniziato il suo lungo intervento, ha dibattuto molto sul Mezzogiorno e sui problemi che da sempre lo attanagliano. Ha parlato di questa campagna elettorale e di come la guerra agli insulti avvenuta tra i vari partiti, l’abbia caratterizzata. Non sono mancati riferimenti al Movimento 5 stelle e al suo leader Beppe Grillo, che ha riempito il vuoto d’idee con le urla, che ha fatto della rivoluzione totale il suo slogan, senza però delineare punto per punto un reale progetto di cambiamento.
Ministro sono usciti i primi risultati degli exit pool delle elezioni in Olanda, gli euroscettici sono in minoranza, questo è un buon segnale per un partito come il PD che crede fortemente nel progetto Europa ?
«Ogni paese ha la sua storia, certo quello è un segno confortante, mi auguro che in Italia non ci sia soltanto un contenimento degli euroscettici, ma che ci sia anche un’affermazione delle forze progressiste, l’Italia ha un peso diverso dall’Olanda in Europa, l’affermazione delle forze progressiste e quindi del PD che rappresenta il PSE in Italia è la condizione per determinare una svolta a livello europeo, quindi io spero che questo risultato ci sia, oltre il contenimento delle forze populiste, mi auguro che ci sia anche una forte affermazione dei progressisti».
Con la scadenza CEDU, si avvicina la possibilità di una proroga, lei esclude amnistia e indulto?
«Su questo ho già risposto a Strasburgo, in questo momento noi aspettiamo con molta attenzione la pronuncia della Corte, abbiamo esposto tutti i dati e soprattutto le politiche che abbiamo svolto in questi mesi e svolgeremo, non è il momento di immaginare cosa si fa dopo, adesso è il momento di consentire alla corte di esprimersi e di apprezzare adeguatamente i risultati che abbiamo ottenuto».
In questi giorni c’è stato il pentimento di Antonio Iovine, pentimento che potrebbe chiudere definitivamente il capitolo dei casalesi, cosa ne pensa?
«Penso che sia un fatto positivo, ci si trova di fronte da un lato a una fiducia di chi collabora ma dall’altro anche a una consapevolezza che i colpi che sono stati inferti al clan, rendono consigliabile un atteggiamento diverso, sono tutti segni che provano che il lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine, il lavoro che è stato svolto fino a qui è un lavoro eccezionale, che ci consente di dire che sicuramente ancora c’è da fare, ma ogni tanto bisogna riconoscere ed essere orgogliosi di quel che si è fatto fino ad ora».
Domani si andrà al voto, qual è il messaggio che vuole mandare agli italiani alla vigilia di queste elezioni?
«Questo voto è necessario per salvare l’unico partito che esiste in Italia, dobbiamo far vincere l’unica realtà che è in grado di costruire un grande progetto collettivo e che ha ancora le potenzialità per poterlo fare, non si tratta di difendere semplicemente il Partito Democratico, è difendere l’idea della democrazia, di cui purtroppo siamo testimoni soltanto noi, perché tutti gli altri l’hanno abbandonata, i partiti dei capi, i partiti dei despoti e non i partiti dei progetti e delle idee. L’unico modo per evitare che avvenga lo sfaldamento dell’Europa è votare il PD, il voto di domenica deve essere un voto patriottico».