“Una struttura che potrebbe essere il fiore all’occhiello della sanità campana e invece costa ai cittadini più di 30 milioni all’anno con soli 91 posti letto attivi, un vero e proprio deposito di attrezzature sanitarie di ogni genere acquistate da anni e mai utilizzate ad invecchiare negli imballaggi, mentre negli altri ospedali campani manca di tutto, un ospedale di cui la Campania avrebbe asoluto bisogno e la cui apertura a regime promessa da oltre un anno è ancora slittata perché non si riescono a reclutare le circa 1500 unità di personale tra medici, infermieri, tecnici e oss. Eppure tra tutte le Asl e gli ospedali della Campania ci sono decine di graduatorie ancora valide a cui si potrebbe attingere velocemente. Non vorremmo fosse una scusa per soddisfare interessi personali e “feudi” sanitari, visto che si avvicinano le elezioni e quei posti di lavoro potranno essere usati come promessa elettorale”. Così i portavoce del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci, capogruppo in Commissione Affari sociali alla Camera dei deputati, Lugi Gallo, membro della Commissione Cultura della Camera dei deputati, e Valeria Ciarambino, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, che stamattina hanno effettuato un’ispezione al nosocomio di Ponticelli.
“Oggi nella nostra ispezione abbiamo verificato che non sono attivi neppure i parcheggi per gli utenti, per la mancanza di un regolamento che ne disciplini costi e funzionamento: ma non doveva essere fatto prima di aprire l’ospedale, ci chiediamo? Tutti gli utenti sono costretti a parcheggiare per strada in doppia e tripla fila, inclusi i disabili, come abbiamo potuto constatare e documentare con foto. La segnaletica dell’ospedale è incomprensibile e non aiuta minimamente ad orientarsi, eppure sarà costata migliaia e migliaia di euro, essendo stata commissionata a un noto studio di architettura. Chiederemo conto anche di questo spreco. Ma lo spreco più grande annunciato da De Luca è la volontà scellerata di smantellare un polo materno-infantile già attrezzato e pronto per essere aperto, una struttura costata milioni di euro – dichiara la consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino – Nel prossimo Consiglio regionale porteremo la nostra mozione per scongiurare questo scempio che è un attentato alla salute delle madri e dei bambini di Napoli e provincia, e vedremo chi si assumerà la responsabilità di bruciare milioni di euro dei cittadini e negare un’assistenza materno-infantile adeguata. Inoltre presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per lo spreco inaudito di denaro pubblico: oltre ai soldi già spesi per una struttura pronta e mai aperta, con le attrezzature che stanno diventando obsolete, si dovranno spendere altri milioni di euro per demolire e trasformare quel reparto in uno di cardiochirurgia e realizzare un nuovo polo materno-infantile all’ospedale Loreto Mare”. “Oggi i primi a pagare nella nostra regione sono i neonati e i primi a guadagnarci sono le cliniche private. 6 punti nascita pubblici chiusi 3 nell’Asl na3 sud e 3 nell’Asl na1 e 0 aperti come alternativa. Si sta negando il futuro a questa regione – aggiunge il deputato Luigi Gallo – Abbiamo depositato con i miei colleghi una risoluzione in Parlamento perchè la Campania è tornata ad essere un coacervo di conflitti di interessi. Un presidente di Regione come De Luca che è anche commissario alla sanità e fa le nomine senza criteri meritocratici. E un commissario dell’Ospedale del Mare Ciro Verdoliva che ha anche la carica di direttore generale del Cardarelli e che come sappiamo è stato toccato dall’inchiesta Consip. La sanità in Campania è un vero far west, se il PD tiene al Sud lo dimostri garantendo i livelli essenziali di assistenza ai cittadini campani e votando la nostra risoluzione, in modo da intervenire sui conflitti di interesse per far vincere la meritocrazia e far perdere i clientelismi”. “Sulla vicenda dell’Ospedale del Mare agiremo in ogni sede, rendendo pubblico uno scandalo di proporzioni enormi, per il quale vi sono precise responsabilità politiche – continua la deputata Dalila Nesci – Come Movimento 5stelle in Parlamento abbiamo proposto una diversa ripartizione del Fondo sanitario alle Regioni, basata sull’effettivo fabbisogno di cure nei singoli territori. Oggi invece lo Stato destina al Mezzogiorno risorse inferiori a quelle necessarie. Il diritto alla salute va garantito in egual modo a tutti i cittadini, da Nord a Sud”. “Il M5S è l’unica forza politica che si batte per la difesa della sanità pubblica che oggi il Pd sta smantellando: sulla vicenda del polo materno-infantile andremo fino in fondo per salvare una struttura d’eccellenza” – concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle.