Non si contano le segnalazioni allo “Sportello dei Diritti” da parte di cittadini stranieri, non solo extraUe, che lamentano la scarsa o inesistente conoscenza di lingue straniere, almeno l’inglese, quando si contattano i servizi di emergenza, dove si è costretti ad “affrontare” personale che quasi sempre non conosce altri idiomi. Analogamente anche i pazienti quando vengono trasportati negli ospedali italiani, si trovano di fronte allo stesso problema con tutte le conseguenze del caso che comporta la difficoltà a dover spiegare anche il più banale sintomo. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, qualifica questa situazione come “inaccettabile”. “Questo porta a ritardi, e gli inevitabili problemi di comunicazione possono mettere le vite ulteriormente in pericolo”. In tal senso, in un paese appartenente ad una comunità più ampia, com’è quella europea, le istituzioni nazionali dovrebbero obbligare gli operatori dei servizi in questione alla conoscenza quantomeno dell’inglese.