“I tecnici sono al lavoro, tra pochissime settimane ci sarà la nota di aggiornamento al Def che verrà presentata al Parlamento con le nostre nuove stime”. Lo afferma, in una intervista video all’ANSA, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, aggiungendo che “è un lavoro complicato, al momento non possiamo anticipare” le cifre allo studio del Governo.
Il ministro interviene anche sulla vicenda Fincantieri-Stx (l’11 incontrerà, a Roma, il collega francese, Le Maire): “Ribadiamo che sarebbe un po’ strano che un’impresa, Fincantieri, che ha acquisito i due terzi della proprietà di Stx, si ritrovi a essere non in maggioranza: sarebbe difficile da giustificare. Detto questo vedremo cosa intende fare il governo francese”. “Da parte nostra c’è tutta la volontà di continuare un dialogo di collaborazione con il governo francese e il ministro Le Maire”.
Il ministro, quindi, si lascia andare ad un paragone calclistico: “Il Totti del governo è il presidente Gentiloni. Comunque il capitano mi manca e manca a tutti, ma alla Roma credo mancano anche altri giocatori”, aggiunge Padoan, noto tifoso romanista. Quindi si aspetta una stagione splendida. “Questo lo vedremo alla fine…”, sorride il ministro dell’Economia.
Intervenendo al Forum, Padoan ha detto che la ripresa “è sicuramente con una forte componente ciclica, non solo in Italia ma anche in eurozona. Ma ha una componente strutturale che va crescendo”. Secondo il ministro, per ridurre gli squilibri “bisogna avere una visione complessiva del Paese”. “Il problema di una crescita di lungo periodo non è un problema nuovo, o la produttività calante, ce lo portiamo avanti da un ventennio” ma questo “nasconde un problema più serio, gli squilibri, territoriali, di genere, di dimensione e istruzione”.
“Serve una politica globale per la crescita e la globalità basata sulle nuove idee – ha detto ancora il ministro-. Non c’e’ bacchetta magica, una singola misura che risolve. Qualcuno dice basta fare così, ma io non ci credo. Servono una serie di misure coerenti tra loro”. Per Padoan, servono investimenti, regolamentazione nuova, collaborazione tra scuola, università, ricerca e mercati finanziari in grado di accompagnare le scelte negli investimenti.
“C’è una finestra di opportunità, c’è un clima politico ed economico che lo consente e se non la si coglie il Paese non sta fermo, va indietro”, ha sottolineato Padoan. “Non possiamo permetterci di perdere questa opportunità e “il Paese è nelle condizioni migliori per sfruttarla, perché così si consolida un risultato. E qui entra in gioco l’elemento politico, il prossimo governo – al di là di quello che farà questo – dovrà proseguirlo in avanti”.
“La riforma del sistema finanziario deve avere come idea quella di rafforzare il sistema reale”, ha detto ancora il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Padoan ha ricordato che il governo ”dal lato bancario ha messo da parte focolai di crisi, con potenzialità sistemiche significative” ma che ha introdotto anche “molte misure che complementano il credito per innovazione, con strumenti innovativi e non creditizi”: dall’iperammortamento ai piani individuali di risparmio, fino ad industria 4.0.