Officina delle idee

PAOLO SIANI(pd):” VOGLIO PARLARVI DI UN PAESE DIMENTICATO, DELLE MAFIE DIMENTICATE, DELLE DISEGUAGLIANZE, DELLA POVERTA’ EDUCATIVA….”

di Paolo Siani*

Da oggi vorrei parlare di un paese dimenticato. E vorrei farlo parlando dei problemi dei giovani, e delle tante difficoltà di milioni di cittadini.

Basta con questi eventi di grande impatto emotivo, costruiti ad hoc, che ci hanno fatto dimenticare i temi veri, le lotte e le priorità.

I migranti, quei pochi che riescono ad arrivare, servono a distrarre noi tutti da quelli che sono i reali problemi dell’Italia e del sud.

Parlare di questi problemi oggi sembra anacronistico.

E così abbiamo dimenticato gli ospedali, il servizio sanitario, gran parte privatizzato, e le diseguaglianze sociali, che in sanità pesano molto. Abbiamo dimenticato la camorra e le mafie, eppure continuano a fare affari, a minacciare, a corrompere. Abbiamo dimenticato i giornalisti minacciati che sono oltre 3.000 in Italia e sono per lo più i giovani giornalisti; in questo frastuono mediatico, chi ricorda più le vittime innocenti e la loro ingiusta morte, proprio ieri, 29 agosto, ricorreva il 27° anniversario della barbara uccisione di Libero Grassi; e i beni confiscati e da confiscare con l’agenzia tutta da riorganizzare. Abbiamo dimenticato la terra dei fuochi, dove si continua a bruciare e a morire. Abbiamo dimenticato i nostri poveri, tra cui un milione e duecentomila bambini. Abbiamo dimenticato i nostri vecchi, sempre più abbandonati dallo Stato e anche dagli uomini. Abbiamo dimenticato le scuole, la grande speranza da cui ripartire.
Mi chiedo se tutto questo sia giusto.
Mi chiedo fino a quando il Ministro dell’Interno continuerà a concentrare la sua attenzione esclusivamente sul problema dei migranti, dimenticando la criminalità organizzata, le mafie, che leggendo i giornali sembrano essere del tutto scomparse, e invece ci sono, eccome. È ora di cominciare a pensare come sottrarre i ragazzi ai clan mafiosi.

E mi chiedo ancora: ma quando si comincerà a parlare di povertà educativa e ad agire con interventi concreti e mirati a sostegno di tutte le associazioni che ogni giorno, in silenzio, fanno un lavoro prezioso per i bambini e le loro famiglie ?

E non mi dite, ma fino ad ora cosa è stato fatto. Ebbene, cominciano da adesso a fare. Cominciamo a progettare e ad agire. Ricordando che bisogna pure esserne capaci.
Forse è più facile non far scendere da una nave un centinaio di disperati che fare grande un paese.

*deputato PD

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