Città del Vaticano, nel Palazzo apostolico vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Segretario Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, António Guterres, che successivamente si è incontrato con il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, il quale era accompagnato dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. L’incontro, nella tradizione delle udienze concesse dai Pontefici ai vari segretari generali delle Nazioni Unite succedutisi nel tempo, si colloca in prossimità del 75° anniversario dell’Organizzazione. Nel corso dei cordiali colloqui, è stata espressa la considerazione della Santa Sede per l’impegno delle Nazioni Unite in favore della pace nel mondo. I due si sono soffermati sul processo di attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e sulla crisi del multilateralismo, resa particolarmente evidente dalle difficoltà di gestire alcune problematiche attuali, quali le migrazioni e la tratta di persone, il cambiamento climatico e il disarmo. Nel prosieguo della conversazione sono state trattate anche alcune situazioni di conflitto, instabilità sociale e gravi emergenze umanitarie. Il Pontefice, nel cordiale incontro ha voluto riaffermare in particolare il dovere di combattere la piaga degli abusi sui più piccoli e di soccorrere i «tanti nostri fratelli che, a motivo di conflitti e violenze, della miseria o dei cambiamenti climatici, lasciano i loro Paesi». Dal incontro Papa Francesco lancia un nuovo e forte appello: «Non possiamo, non dobbiamo girarci dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, alle disuguaglianze, allo scandalo della fame nel mondo, della povertà». È contro l’indifferenza nella quale spesso si consumano i drammi e le tragedie del mondo. Nel videomessaggio registrato per l’occasione insieme a Guterres, Francesco ha invitato a non «rimanere indifferenti davanti alla dignità umana calpestata e sfruttata» e «agli attacchi contro la vita umana». Papa Francesco, in una ferma condanna delle persecuzioni nei confronti dei credenti e dell’«uso della religione per incitare all’odio». Nel ribadire che «è immorale non soltanto l’uso ma anche il possesso di armi nucleari», il Pontefice ha esortato poi a non perdere la fiducia nel dialogo e nel multilateralismo, rinnovando infine l’invito all’impegno «per ridurre le emissioni inquinanti e per una ecologia integrale».
A cura di Raffaele Fattopace