“Gesù smaschera questo meccanismo perverso: denuncia l’oppressione dei deboli fatta strumentalmente sulla base di motivazioni religiose, dicendo chiaramente che Dio sta dalla parte degli ultimi”.Così si è espresso Papa Francesco all’Angelus, sottolineando che il giudizio “risoluto” di Gesù è contro quelle persone che “si servono di Dio per accreditarsi come i difensori della sua legge. E questo atteggiamento di superiorità e di vanità li porta al disprezzo per coloro che contano poco o si trovano in una posizione economica svantaggiosa”.
Spiega Papa Francesco che Gesù non dà un giudizio generale negativo contro tutti gli scribi, ma solo contro quanti “ostentano la loro posizione sociale”, e “amano essere riveriti e occupare i primi posti”, usando la religione per ostentare la loro posizione sociale, perché – denuncia Gesù – “pregano a lungo per farsi vedere” e si servono di Dio per accreditarsi come difensori della sua legge”, con un atteggiamento di “superiorità e vanità che li porta al disprezzo per coloro che contano poco o che si trovano in una posizione economica svantaggiosa, come le vedove”.
Con questo insegnamento, Gesù ci aiuta “a recuperare quello che è essenziale nella nostra vita”, cosa che aiuta a sua volta a mantenere “una concreta e quotidiana relazione con Dio”, considerando che “le bilance del Signore sono diverse dalle nostre”.
Il Signore, infatti – continua Papa Francesco – “pesa diversamente le persone e i loro gesti”, perché “non misura la quantità, ma la qualità, scruta il cuore e guarda alla purezza delle intenzioni”.