In Canada si litiga, Trump lascia il tavolo e se ne va a Singapore a distendere i rapporti con l’ex bombarolo nordcoreano Kim Jong-un.
Il G-7 perde un pezzo decisivo e forse la sua parabola discendente è già iniziata. Come in un contrappasso dantesco il nuovo ordine mondiale si scriverà molto più ad Est.
Una formidabile alleanza economica e geopolitica prende forma a Oriente: la Shanghai Cooperation Organization. Ne fanno parte 8 Paesi – Cina, India, Pakistan, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Urbekistan – a tutto tondo potenze nucleari ed energetiche.
L’Iran è l’invitato eccellente con il quale si faranno affari nel prossimo futuro. Non è finita. Lungo la Via della Seta – dove il gigante cinese sta investendo migliaia di miliardi di dollari – sorgerà la nuova mappa commerciale del Pianeta.
In questa realpolitik del 21° secolo non c’è più spazio per la memoria storica e per le suggestioni nostalgiche. Spazzate via dal nuovo che avanza le vecchie alleanze europee appaiono simulacri di un mondo sepolto.
Forse l’America l’ha già capito; il Vecchio Continente non ancora.