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PARIOTA:”PAPERONI STRANIERI, CONDONO O REAL POLITIK?”

Definire Paperoni coloro che hanno un patrimonio netto (incluso case e beni di lusso) superiore ad un milione di euro/dollari mi pare un’esagerazione. Questi ricchi di piccolo taglio sarebbero oltre 15 milioni nel mondo secondo World Wealth Report 2016. In verità immagino siano assai più numerosi. Il dato è utile per capire la portata della Flat Tax, la tassa fissa da 100 mila euro all’anno introdotta dal precedente governo, che i ricchi stranieri – ma anche gli italiani che risiedano da oltre 9 anni all’estero – potrebbero versare in unica soluzione per essere a posto con il Fisco italiano e pagare poi regolarmente le imposte nel nostro Paese.

Il vespaio di polemiche è assicurato. Si grida alla vergogna di uno Stato che condona i furbi anziché stanarli. I più raffinati colgono pure qualche elemento di lesione di principi costituzionali. Credo tuttavia che il punto sia un altro. Informare a criteri di realpolitik un’azione di governo non mi pare una bestemmia, soprattutto se s’insinua in un solco ampiamente tracciato da altri (Portogallo, Spagna, Irlanda e Inghilterra in primis).

Semmai si possono nutrire dubbi sul reale impatto dell’iniziativa: chi è disposto a rientrare per investire in un Paese con un costo del lavoro più alto che altrove, con una rete di trasporti ancora insufficiente, con una giungla burocratica da far annichilire il più indomito degli ottimisti? Niente paura, l’Italia non diventerà mai un “paradiso fiscale”. Ma per l’amor del cielo, smettiamola di mettere altre tasse sui cittadini.

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