Anche per la Pasqua 2016 i turisti hanno scelto Napoli. Sebbene i numeri registrati non siano gli stessi del 2015, si può comunque affermare, che la città ha ricevuto numerose visite nella settimana Santa. Ottantatremila passeggeri transiteranno all’aeroporto di Capodichino, un numero sicuramente positivo, nonostante non si tratti di turisti attivi, ma di quelli che si possono definire i cosiddetti «mordi e fuggi», che sono in città solo di passaggio.
Non sono da meno, però, le presenze nei Bad and Breakfast cittadini, le strutture alberghiere, infatti, hanno registrato l’80% di prenotazioni, un numero importante che classifica Napoli tra le città favorite in queste feste pasquali. Va detto che la scelta potrebbe essere ricaduta sul capoluogo partenopeo anche perché, con l’allarme terrorismo, Napoli non rientrerebbe tra le mete a rischio. Questa motivazione seppur abbia avuto una leggera influenza, non c’è nessun dato certo che possa provarlo. Senza alcun dubbio il capoluogo campano è un’ottima meta da scegliere per trascorrere una vacanza.
Aldilà, dunque, di qualsiasi motivazione si voglia trovare, Napoli in questi giorni è una città colma di persone, turisti e cittadini, che si sono riversati in strade e musei. Complici anche le belle giornate, il week end pasquale è stato vissuto con molto fermento. Per l’occasione musei e siti archeologici, come quelli di Pompei e Paestum, sono rimasti aperti anche a Pasqua e Pasquetta, un segno importante per una città e un territorio che devono valorizzare l’immenso patrimonio artistico e culturale che hanno.
Anche le diverse attività commerciali della città hanno scelto di non chiudere per queste due giornate di festa. Quindi, oltre i musei, negozi e ristoranti hanno proseguito le loro attività. La risposta di Napoli è stata senz’altro positiva, basta camminare in queste giornate, per rendersi conto dell’enorme flusso di persone che ha invaso tutte le strade. E questo non può che far piacere a una città che problemi ne ha tanti. L’affluenza turistica di questi giorni, chiaramente, non è la soluzione a tutto, ma va detto che rappresenta un punto di partenza. O quanto meno ribadisce nuovamente a tutti, soprattutto alle amministrazioni cittadine e regionali, presenti e future, che turismo e quindi beni culturali e patrimonio artistico, sono i settori su cui si deve investire maggiormente per ridare splendore a un territorio, che nonostante tutto, continua a brillare di luce propria.