Patrick Zaki è stato condannato a 3 anni, proprio ieri 18 luglio.
Il giovane, arrestato il 7 febbraio 2020 in Egitto per aver diffuso notizie false e incitato al terrorismo, era detenuto nel paese fino alla condanna definitiva.
Accusa
Nel 2018 ha sostenuto Khaled Ali, attivista, e si è battuto per i diritti umani in Egitto entrando nell’associazione Egyptian Initiative for Personal Rights.
Patrick si era, poi, trasferito a Bologna nel 2019 per completare gli studi universitari.
Nel 2020 si trovava in Egitto dai suoi parenti e venne arrestato all’aeroporto del Cairo con l’accusa di incitamento alle proteste, minaccia della sicurezza del paese, diffusione di terrorismo.
Il giovane ricercatore viene trasferito nel carcere di Mansura e poi in quello di Tora, fino all’udienza del 2021, quando deve sostenere l’accusa di aver diffuso false notizie relative ad un articolo riguardo le persecuzioni dei copti in Egitto.
Alla fine dell’anno viene lasciato in custodia cautelare fino alla prossima udienza.
Sentenza
Arriviamo, quindi, a ieri, 18 luglio 2023. Patrick è stato condannato al carcere di Mansura per 3 anni.
L’avvocato Hossam Bahgat ha affermato tramite Twitter: “Urgente: Patrick George Zaki, ricercatore presso l’Egyptian Initiative for Personal Rights, è stato condannato a tre anni di carcere dal Tribunale per la sicurezza dello Stato di emergenza, sulla base di un articolo di opinione pubblicato nel 2020. La sentenza non è soggetta ad Appello o Cassazione”.
Riccardo Noury, di Amnesty Italia, ha dichiarato: “Il peggiore degli scenari possibili. Patrick Zaki condannato a tre anni”.
Lo stesso Patrick Zaki, pieno di speranza per l’udienza, aveva scritto su Facebook ieri mattina: “Sono appena arrivato al tribunale di Mansoura e sono in attesa dell’inizio dell’udienza. Spero, come al solito, nella fine del processo che mi permetta di viaggiare normalmente”.
L’assurda vicenda del giovane ricercatore si conclude. Sperando in un prossimo appello per la libertà di Patrick.