Il post-primarie è già cominciato, oggi l’Assemblea nazionale proclamerà Matteo Renzi segretario e Maurizio Martina vicesegretario. “L’Assemblea Nazionale – ha scritto Matteo Renzi – ufficialmente darà il via al mandato 2017-2021 della nuova segreteria. In quella sede illustrerò le mie proposte di lavoro ai mille delegati. Umiltà e responsabilità significa che c’è un grande lavoro da fare e con Maurizio Martina lo faremo volentieri”. Sulla base dei risultati ufficiali delle Primarie, si insedia l’Assemblea nazionale composta da 1000 persone (449 donne e 551 uomini), più 21 segretari regionali, 100 parlamentari e 70 membri di diritto (fra ex segretari, esponenti di governo eccetera). I numeri consegnano a Renzi 700 delegati, a Orlando 212 e a Emiliano 88. In mattinata ,la sala dell’hotel Marriot è piena, l’Assemblea del Pd è cominciata ora, con lo svolgimento dell’inno nazionale, con oltre un’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Il presidente della commissione Congresso Roberto Montanari legge i risultati ufficiali della primarie. Intanto l’area Orlando sarebbe orientata a votare no alla conferma di Matteo Orfini alla presidenza del partito. Il ministro della Giustizia ha riunito i suoi questa mattina, prima dell’inizio dell’assemblea Pd e, raccontano, durante l’incontro è stata contestata la scelta di affidare a un esponente della maggioranza una carica “di garanzia” che solitamente veniva offerta alla minoranza congressuale. Renzi, in apertura del suo intervento, cita alcuni grandi temi dentro il quale la politica si trova a muoversi oggi: dal Veneuela alla Cecenia, dalle unioni civili al terrorismo.Inoltre , Renzi dichiara :” Con queste primarie non ha vinto Matteo Renzi, ha vinto il Pd, il Pd che non litiga, che guarda avanti. La gente da noi non vuole polemiche, vuole sapere come cambiare le cose per migliorarle. Vi faccio una proposta: visto che dobbiamo arrivare al 2021 insieme, diciamoci veramente alcune parole di verità. O noi siamo consapevoli di quello che siamo noi oggi, oppure non ha senso stare insieme. Grazie ad Andrea Orlando e Michele Emiliano. Delle istanze di Orlando prendo la parola ‘unità’, da quelle di Emiliano la parola ‘Mezzogiorno’ e le metterò al centro della nostra azione”. Adesso bisogna lavorare insieme, sapendo che il nemico è quello che sta dall’altra parte del campo. Chi dice che oggi votare Macron e Le Pen è la stessa cosa dice una bestialità. La legge elettorale è un capitolo sul quale il Pd non farà la parte del caprio espiatorio, non ci faremo prendere in giro dagli altri partiti. Le altre forze politiche hanno bocciato il referendum istituzionale dicendo che in sei mesi si sarebbe messo a posto il Paese. Non è vero, hanno riportato il Paese nella palude. Oggi quelle forze politiche hanno una responsabilità davanti al Paese, noi ci siamo sentiti dire sempre e solo dei No. La responsabilità di questo stallo non è nostra, non saremo noi a farci inchiodare da una classe dirigente che aveva garantito delle cose davanti agli italiani. Infine , Renzi conclude :” Ripartiamo dalle magliette gialle che hanno fatto bene a Milano. E ripartiamo da Roma, mettiamoci le magliette gialle e andiamo a ripulire la città, che è una delle città più sporche d’Italia”.Successivamente prende la parola anche Orlando :” Non tutti i nodi sono sciolti, bisogna continuare a discuterneMi piacerebbe che tra le nostre parole ci sia sempre la parola Europa, l’unico luogo nel mondo in cui non si combattono guerre da 70 anni, in cui vengono garantiti a tutti i diritti individuali. Mi piacerebbero sì le campagne, ma campagne che avessero l’obiettivo di debellare la povertà assoluta in tre anni, che nel nostro paese vede 4milioni e mezzo in povertà assoluta, e 100mila bambini sotto la soglia minima di nutrizione. Una campagna per vedere se lo studio per i capaci e meritevoli è assicurato quando vengono da una famiglia operaia”.Ultimo intervento è quello di Michele Emiliano che dichiara :” “Il Pd può essere ancora il riferimento per questo Paese ma perché succeda questo bisogna essere innanzitutto veri. Mi sento parte di questa comunità che il 14 ottobre del 2007 abbiamo fondato, costruimmo un progetto politico che inizialmente a qualcuno sembrava freddo. Oggi siamo arrivati a un congresso vero. Abbiamo dato vita a un congresso in fretta, ma lo abbiamo fatto e ci siamo battuti. Quel che farò adesso è mettermi a disposizione, coerente con i miei valori e con quelli del Partito Democratico. Le persone che hanno una certa sensibilità e anche una certa età, possono vedere la sofferenza e tu, Matteo, hai detto di aver sentito il sostegno di questa comunità nel momento in cui eri più ammaccato. Ecco, non nascondere la sofferenza, perché il Paese non ha bisogno e non vuole superuomini”.
DAL SITO “L’UNITA’”