La Camera approva un emendamento minore, determinanti i grillini e 59 franchi tiratori. Accordo a quattro (Fi – Pd – M5s – Lega) saltato. L’enigma delle elezioni anticipate
Fine. Il grande accordo per la legge elettorale, si è sciolto come neve al sole. C’era questo rischio, che le prime crepe potessero palesarsi su emendamenti importanti, come quelli sulle preferenze e voto disgiunto. Invece no, a far inceppare la giostra è stato un emendamento sul voto proporzionale in Trentino Alto Adige, presentato dalla Biancofiore. Nel segreto dell’urna, i franchi tiratori hanno dato vita ad un vero e proprio show, ribaltando i pronostici: 270 favorevoli, 256 contrari.
Tra l’altro, c’è stato anche un problema col tabellone elettronico dei voti, che sono stati mostrati. Errore ovviamente tecnico, le votazioni erano segrete. La cosa paradossale è che in un primo momento, a carte impropriamente scoperte, l’emendamento sarebbe stato respinto. Al rivotare, sono scesi in campo i franchi tiratori, lì è scoppiato il finimondo . La legislatura è finita? Cosa farà Renzi?
La legge è tornata nella commissione Affari costituzionali. Il Pd, per voce del relatore Fiano e del capogruppo Rosato, ha sentenziato che il sistema tedesco è defunto: “Andiamo a votare con quel che resta, cioè l’Italicum corretto dalla Corte Costituzionale, e il Consultellum“. Due sistemi proporzionali che il Capo di Stato vorrebbe venissero quantomeno resi omogenei. I 5 stelle hanno accusato il Pd di non controllare i propri parlamentari, ma soprattutto sono rimasti sorpresi di come l’accordo sia saltato, soprattutto su un emendamento secondario.
La Lega ha chiesto di andare subito alle elezioni mentre Forza Italia ha chiesto di stare calmi. Il Cavaliere, che pensava di essere tornato cruciale in questa legislatura e soprattutto nella prossima, ha invitato le forze politiche del grande accordo ad andare avanti: “Se il partito di Renzi non lo facesse, prendendo a pretesto un incidente d’Aula, si assumerebbe una grave responsabilità”.
Il clima che si respira è ovviamente di grande tensione. Rosato si sta chiedendo se si può andare avanti cosi, con il M5s che vota il 40% delle volte contro l’esecutivo. Alfano dal suo canto è contento di avere evitato lo sbarramento al 5%, ma non vuole andare ad elezioni anticipate: «Gentiloni può contare sul nostro sostegno. Se Renzi vuole staccare la spina, ci metta la faccia».