La Conferenza Unificata dell’ANCI di inizio ottobre ha approvato il bando per le periferie degradate e le risorse stanziate ammontano a circa 200 milioni di euro. Si attua , in poche parole , la legge finanziaria dello scorso anno (LEGGE 23 dicembre 2014, n. 190 art 1 , comma 431)
Il Bando consentirà di dare avvio al Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, erogando direttamente ai Comuni un finanziamento totale di 200 milioni di euro che verrà “spalmato” in tre annualità ovvero 50 milioni di euro nel 2015, 75 milioni di euro per l’anno 2016 e 75 milioni per il 2017. Al bando, che definisce i criteri per selezionare i progetti di recupero sociale e immobiliare delle aree degradate, potranno partecipare tutti i Comuni senza limiti demografici facendo domanda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 30 novembre 2015.
Il bando definisce chiaramente cosa s’intende per “area urbana degradata” attraverso una sintesi di due indici: indice di disagio sociale e indice di disagio edilizio. L’indice di “disagio sociale”, che dovrà risultare superiore alla media nazionale,è definito da quattro fattori, ovvero tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione. L’indice di “disagio edilizio”, compara lo stato di conservazione degli edifici dell’area urbana degradata (edifici in pessimo o mediocre stato di conservazione) con il valore medio nazionale attraverso una specifica formula. I progetti devono essere diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, alla riqualificazione ambientale e al miglioramento della qualità del decoro urbano; perciò dovranno essere indicati gli obiettivi che si vogliono raggiungere senza però consumare ulteriore suolo. Inoltre bisognerà illustrare le modalità di realizzazione del progetto sotto il profilo tecnico, metodologico, organizzativo e logistico. Il progetto dovrà anche contenere un programma economico finanziario, completo di eventuali contributi di privati o di fondi comunitari.
E’ su questi temi che il partito democratico di Napoli deve uscire allo scoperto e dire le cose buone che il Governo Nazionale, guidato dal Segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, mette in campo.
Bisogna informare tutti i nostri amministratori locali che è possibile cambiare le cose e che lo possono fare con l’aiuto di tutti e tutte, senza casacche componentistiche.
Mettiamo in difficoltà l’attuale amministrazione comunale che di fatto non governa la città, mettiamo in difficoltà il populismo diffuso, parliamo agli elettori che sono li fuori, ad aspettare un cenno di buoni propositi e di cambiamento nel produrre cose e pratiche buone.
Chiedo pubblicamente al Segretario Metropolitano Venanzio Carpentieri, alla Presidente Elisabetta Gambardella, ad Andrea Cozzolino e Massimo Paolucci Europarlamentari PD Napoli, a Massimiliano Manfredi membro della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici, a Anna Maria Carloni membra della Commissione Infrastrutture e Trasporti Luisa Bossa membra della Commissione Affari Sociali e a tutti i Parlamentari e Consiglieri Regionali, eletti nella Circoscrizione Napoli :
DI ORGANIZZARE TUTTI ASSIEME, COME FEDERAZIONE METROPOLITANA NAPOLETANA, UNA GIORNATA PUBBLICA SUL GRANDE TEMA DEL RECUPERO DELLE PERIFERIE URBANE DELLA CITTA’ DI NAPOLI E DI TUTTA L’AREA METROPOLITANA COINVOLGENDO LA SEGRETERIA NAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO