Economia e Welfare

PIANO RIFIUTI, IL GOVERNO ATTENDE LA RISPOSTA DA BRUXELLES: TENSIONI NEL TERRITORIO CAMPANO

“Presidentissimo, cosa hai fatto dei soldi stanziati dal governo per ripulire la terra dei Fuochi?” Esordisce così Matteo Renzi nei confronti di De Luca dal palco di Castelvolturno, chiedendo conto di un problema, quello dei rifiuti, che continua a essere molto acceso. Dalla Biopro ( la società incaricata da Bruxelles per valutare il piano inviato dalla Regione Campania all’Europa) non sono arrivate buone notizie:“Il piano comprende quasi tutti i requisiti obbligatori dell’articolo 28 della direttiva Rifiuti, tuttavia, le informazioni fornite in merito alla valutazione della necessità di nuovi sistemi di raccolta sono considerate troppo vaghe in quanto individuano le principali misure senza fornire ulteriori dettagli o linee guida su come queste misure debbano essere attuate”. A causa delle informazioni vaghe su questo criterio, il Piano è classificato come non conforme.; i siti di compostaggio programmati non decollano e ieri a Battipaglia è stata indetta una manifestazione, guidata dal sindaco Cecilia Francese, per dire no al nuovo capannone previsto dalla Regione. A pagarne le conseguenze sono ancora una volta i cittadini, che gridano aiuto, violente sono le voci delle madri che vogliono porre fine a tutto questo, chiedono di respirare di nuovo aria pulita, di vivere su una terra non più marchiata dai veleni.“Basta rifiuti tossici”-dice con gli occhi lucidi Maria Laffongelli– “basta genitori che devono piangere i loro figli” aggiunge mentre tiene lo striscione dell’associazione “Le ali di Checco”. Checco era suo figlio, stroncato da un tumore all’età di quattro anni “vogliamo che i bambini vivano in una città pulita, ed è importante federarsi, visto che i tumori in età infantile sono in aumento” afferma Tiziana Iervolino, che da poco ha perso suo figlio.“Chiediamo al governo di rispettare le promesse” grida il popolo.

I problemi da risolvere sono ancora tanti, molti dei quali si sono accavvalati negli anni passati, a partire dell’emergenza rifiuti fino alla  giunta di Caldoro. Per smettere di pagare il debito di 120 mila euro al giorno che lo Stato è costretto a pagare, è necessario chiudere il contenzioso con l’Europa. Il piano della Campania, è ancora quindi sotto esame e nulla è stato deciso.  L’ex governatore Stefano Caldoro, Armando Cesaro capogruppo in Consiglio regionale della Campania e Giovanni Romano, responsabile regionale Ambiente FI, hanno consegnato ieri tre fascicoli sul tema rifiuti alla Commissione europea, al Parlamento ed alla Corte dei Conti europea, in cui si evidenziano le carenze del nuovo piano rifiuti delle regione Campania, il sostanziale blocco della rimozione delle ecoballe e le gravi anomalie e illegalità nelle modalità di espletamento del servizio.

Gli amministratori regionali restano fiduciosi, intanto, essendo che gli impianti Stir sono pieni, la Società della Città Metropolitana di Napoli  ha ottenuto per lo smaltimento l’autorizzazione regionale a utilizzare anche il termovalorizzatore di Acerra. La raccolta differenziata secondo i dati Ispra si è ormai quasi consolidata nel nostro territorio e rispetto all’anno precedente abbiamo esportato più di un milione di tonnellate di rifiuti in Campania ne rimangono quasi sei milioni che dovrebbero sparire entro l’inizio del 2018.

Martina Fiorentino

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