Piazza Affari riduce il calo rispetto all’apertura (Ftse Mib -2,2%), mantenendo l’intero listino in rosso ad eccezione di Banca Generali (+0,71%). Stabile lo spread tra Btp e Bund a 190 punti. Il titolo che fa peggio è Bper (-3,86%), che rileverà 5.300 sportelli in eccesso in relazione all’Ops di Intesa (-2,32%) su Ubi Banca (-0,67%). Congelata al ribasso Unicredit, che segna un calo teorico dell’1,9%. Sotto pressione anche Cnh (-3,42%), Azimut (-3,66%) e Prysmian (-3,33%). In calo del 3% Atlantia, Mediolanum ed Stm, mentre fanno un po’ meglio Tim (-2,4%), Unipol (-1,9%) e Leonardo (-1,9%). giù Eni (-2,64%), più cauta Saipem (-1,4%), debole Fca (-1,89%), poco mossa Pirelli (-0,33%).
Apertura pesante per le principali borse europee. Parigi cede il 2,53% a 4.716 punti, Francoforte il 2,41% a 11.661 punti e Madrid il 2,64% a 7.100 punti. Leggermente più cauta Londra (-2,14% a 5.975 punti).
Seduta pesante sui listini asiatici in una riapertura di settimana che, guardando ai futures, si preannucia negativa anche in Europa e Usa per il ritorno dei timori di una nuova ondata di contagi da coronavirus. Mentre Pechino ha allungato la lista dei quartieri della città in lockdown. a soffrire è soprattutto Tokyo (-3,47%), preceduta solo da Seul (-4,75%) e seguita da Hong Kong (-2,2%) oltre che da Sydney (-2,1%). Fanno meno peggio le borse cinesi malgrado i dati sotto le stime della produzione dell’industria e delle vendite dal dettaglio. Shenzhen è sopra la parità (+0,05%) mentre Shanghai cede lo 0,81%.
Quotazioni del petrolio ancora in calo in avvio di settimana sui timori di una possibile seconda ondata epidemica. Sule mercato after hour di New York il greggio Wti passa di mano a 34,38 dollari al barile a fronte dei 36, 26 di venerdì sera. Scende anhce il Brent che perde il 3,74% a 37,28 dollari al barile.