Napoli ha salutato Pino Daniele. Nella giornata di ieri, si sono tenuti i funerali del cantautore napoletano in una piazza gremita di gente. In più di centomila hanno raggiunto Piazza Plebiscito per dire addio a quel cantante tanto amato. Ancor prima che iniziassero i funerali, per strada si poteva sentire la commozione delle persone. Davanti allo storico bar Gamrbinus, un gruppo di gente, riunitosi casualmente, accompagnato da un uomo con la chitarra, cantava Napule. Messaggi e striscioni hanno contornato le strade dell’intera città. E Pino ieri è riuscito a riempire, quella piazza che tante volte l’aveva accolto per le sue esibizioni, un’ultima volta. Tra la folla c’erano persone di ogni età, anziani, bambini, giovani e adolescenti, tutti lì per dirgli addio. A fianco al palco, da dove si è tenuta la funzione, era stato installato un maxischermo, per permettere all’intera piazza, di poter partecipare. Numerosissimi gli striscioni per salutare il mascalzone latino. «Ciao scugnizzo, oggi Napoli è senza culure», uno dei tanti messaggi scritti dai fans.
In piazza si respirava un’atmosfera unica, momenti di silenzio assordante, erano accompagnati da lunghi applausi. Si toccava con mano il dolore comune, provato da tutte quelle persone, che erano lì e, che nonostante la pioggia, non hanno abbandonato la piazza fino alla fine della funzione. Tra la folla si sentivano tanti commenti, chi parlava dei concerti passati, chi parlava dell’amicizia tra Pino Daniele e Massimo Troisi, chi ricordava una simile partecipazione per i funerali di Totò. Ognuno aveva un ricordo associato a Pino e alla sua musica. A ognuno Pino ha lasciato qualcosa. E ognuno ha voluto ricordarlo a proprio modo. Come Angela, un’insegnate di sessant’anni, che oggi ha scelto, durante le sue lezioni, di far cantare ai suoi studenti alcune canzoni di Pino Daniele. Il suo racconto: «Per me Pino rappresenta la musica, la voglia di cantare, di stare insieme, il ricordo delle emozioni più forti, ora è difficile dirlo ma è così. Per riuscire a trasmettere le emozioni che provo, a chi mi è più vicino, come i miei alunni a scuola, oggi nelle classi alle undici abbiamo tutti cantato Napule e altre canzoni, ho avuto la grandissima sorpresa, che le conoscevano tutte a memoria». Oppure Andrea un ex studente fuori sede, che ha descritto chi è per lui Pino Daniele: «Io ho vissuto tre anni fuori Napoli, ogni volta che ascoltavo la sua musica rivivevo la mia città, quindi, non posso che amare un’artista che ha rivoluzionato la cultura di Napoli, la sua musica e che, ha fatto del blues e del dialetto napoletano, una cosa magnifica».
Perché Pino Daniele è stato e sarà un figlio di Napoli, che ha reso onore a questa città e alla sua cultura. Anche il Cardinale Sepe, che ha celebrato la messa, ha voluto ricordare, l’importanza di quest’artista per i napoletani: «Pino ha onorato Napoli senza protagonismi, eccessi o esagerazioni, rappresentando i mille colori della città». Importanza, che negli ultimi giorni, ha sottolineato anche il sindaco Luigi De Magistris, che presente in veste ufficiale, al termine del funerale, ha abbracciato i famigliari, esprimendoli il cordoglio dell’intera città.
Le canzoni di Pino hanno poi risuonato un’ultima volta, in quella piazza che ha sempre riempito con i suoi concerti e che, anche questa volta, è riuscito a inondare. E con il canto di migliaia di fan commossi, Pino ha salutato la piazza, lasciando, però, viva la sua musica.