Ieri alle ore 17.00, nella sede del Consiglio Regionale della Campania, ha avuto luogo la presentazione del libro, edito da Guida, “Dentro la Comunicazione”. Hanno preso parte all’ iniziativa, oltre all’ autore Samuele Ciambriello e all’ editore Diego Guida, Vincenzo Cappello (Presidente AREC), Pietro Foglia (Presidente del Consiglio Regionale), Antonio Marciano (Consigliere regionale), Fernando Pinto (Docente Universitario), Francesco Romanetti (Giornalista de Il Mattino), Lino Zaccaria (Presidente CORECOM); Nando Morra (direttivo AREC) nelle vesti di moderatore.
Dopo una breve introduzione di Morra sull’ importanza della comunicazione nel mondo moderno, arriva il momento di Vincenzo Cappello e Pietro Foglia che delineano i punti salienti del dibattito.
Lino Zaccaria, attraverso un breve excursus storico dalla metà degli anni ’60 fino ai nostri giorni, parla di monopolio e pluralismo dell’ informazione, da quando esisteva una sola rete televisiva fino ad arrivare alla svolta di internet e dei social network, passando dal formato cartaceo al digitale.
Mette in evidenza i meriti del libro di Ciambriello e Infante che hanno saputo descrivere lo sviluppo dei modi del comunicare in un volume che «è scritto con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti. Elucubrazioni di carattere psicologico sono assenti e, ai miei occhi di giornalista, questo è un grande pregio».
Fernando Pinto, autore della postfazione del libro, va subito al nodo cruciale del dibattito affermando che «viviamo una trasformazione la cui entità sta cambiando radicalmente il mondo», con riferimento soprattutto ai pericoli che derivano dai recenti sviluppi del mondo dell’ informazione, parla di privacy e di comunicazione politica, sottolineandone le problematiche.
Francesco Romanetti, dalla sua ottica di giornalista, elogia principalmente il carattere critico di “Dentro la Comunicazione” che offre la possibilità di una riflessione a tutto tondo. Ritorna sulla questione, introdotta da Zaccaria, di monopolio e pluralismo d’ informazione per poi focalizzarsi sul carattere di manipolazione dell’ informazione giornalistica che porta spesso alla disinformazione.
«Provare a governare la modernità» – conclude Marciano – consapevole dell’ irreversibile progresso sociale e tecnologico.