Entro la primavera del prossimo anno la città di Napoli dovrebbe avere il suo primo impianto di compostaggio, l’opera sarà realizzata nel quartiere di Scampia. Lo ha annunciato il sindaco Luigi de Magistris nei giorni scorsi, in occasione della presentazione del progetto “Scampia, dai rifiuti una rigenerazione della società”.
Ne hanno parlato, i presidenti dell’Ottava e della Terza Municipalità di Napoli Angelo Pisani e Giulia Di Sarno, alla trasmissione “Dentro i fatti”, condotta da Samuele Ciambriello e in onda su Radio Club 91.
Pisani, qual è la Sua posizione in merito alla faccenda del sito di compostaggio a Scampia?
«La mia posizione è quella della cittadinanza di Napoli Nord e della Municipalità. Siamo dunque favorevoli ai siti di compostaggio ma piccoli e territoriali, non siamo certamente favorevoli ai metodi anti democratici, violenti e arroganti del Comune di Napoli che vorrebbe trasformare Scampia in una discarica».
Ma, in giro si dice il contrario…
«Si dicono tante bugie, strumentalizzando politicamente delle questioni che vanno invece affrontate positivamente. Scampia tra l’altro è l’unico quartiere di Napoli che ha già in funzione un sito di compostaggio di 5000 tonnellate. Quindi noi già siamo esempio per tutta la città di Napoli e prima di averne un altro vorremmo che tutte le città facessero il proprio dovere. Non vogliamo fare da discarica alla città di Napoli. Le posizioni del Comune sui siti di compostaggio vogliono anche coprire un fallimento della raccolta differenziata. Non è possibile che ASIA non pulisce la città. Facciamo la differenziata e poi pensiamo ai siti di compostaggio».
Di Sarno, questo tema dell’ambiente e dei rifiuti riguarda la città. Non possiamo rimuoverlo, pensando di non fare siti di compostaggio o altro.
«Assolutamente. E’ un problema che va affrontato in maniera molto più coordinata. Io sono favorevole ai siti di compostaggio e a un sistema virtuoso che è la raccolta dei rifiuti. Bisognerebbe però procedere con una reale differenziazione dei rifiuti. Più si differenzia, più diminuisce la necessità di creare siti di compostaggio e aumenta la possibilità di eliminare le discariche».
Di Sarno, le emergenze nella nostra città sono anche altre. Con il maltempo Napoli è stata messa in ginocchio insieme a molte altre città d’Italia, non ultima Roma. Lei ha puntato il dito contro le aziende responsabili di alcuni lavori sul territorio…
«Premetto che i politici oggi dovrebbero ancor di più avere un occhio attento sulle modalità amministrative. Di fronte alle emergenze di questo periodo si è voluto capire come fosse possibile che all’improvviso si aprissero voragini. Abbiamo scoperto che le stesse società di servizi che devono intervenire sono le stesse che poi devono lasciare il certificato di “lavoro effettuato ad opera d’arte”. E’ paradossale che chi effettua il lavoro deve anche attestare che sia stato fatto come si deve. E’ naturale che si verifichino disagi se chi controlla fa anche da controllore».
Pisani, il Suo punto di vista sul dissesto delle nostre strade
«Dunque, a mio avviso non c’è solo una responsabilità da parte delle ditte che dovrebbero fare le strade, ma c’è una responsabilità maggiore da parte della mala politica e della mancanza di manutenzione delle nostre strade che vengono rattoppate in maniera superficiale. C’è un chiaro esempio di malfunzionamento che induce a gravi episodi come incidenti mortali e grandi danni della città».