Si è concluso ieri il progetto “Emozioni – Recuperare sentimenti empatici negli autori di reati sessuali”, presso il padiglione Roma della Casa Circondariale di Poggioreale. Un progetto, promosso dal garante campano dei detenuti e realizzato dalla associazione”Oltre le sbarre.” Iniziato nel freddo Febbraio e conclusosi nella calda mattinata di ieri, presso il cortile del padiglione Roma,nel “Giardino dentro”,uno spazio dove curare il verde e lo spirito, che ha permesso di trascorrere due ore in un ambiente, per quello che sia possibile, diverso dalle strette mura del carcere.
Alla festa finale, un modo “familiare”, per salutare tutti i 17 detenuti che hanno partecipato con forte coinvolgimento a questo intenso progetto, erano presenti la Direttrice dell’istituto, Maria Luisa Palma, il Garante Campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, tutti gli operatori che hanno lavorato a questo progetto: la coordinatrice Rita , le operatrici Luisa e Dea , il Fantasiologo Massimo e il Fumettista Giancarlo. Dopo un momento conviviale reso possibile anche da un “banchetto” preparato per l’occasione, si è creata l’atmosfera giusta affinché un detenuto leggesse una lettera, frutto di tutti i detenuti, per ringraziare i presenti.
“Sono stupita positivamente da queste parole, da questo modo di scrivere , dai sentimenti che sono venuti fuori. Trovo che siano importanti progetti del genere e sarà mia cura fare in modo che ce ne siano di altri“, cosi ha esordito la Direttrice, che ha poi rassicurato che a breve i detenuti del Roma 3°piano, saranno trasferiti in un altro padiglione, di nuova ristrutturazione che potrà migliorare la situazione di detenzione in cui vivono.
Per concludere la giornata, il Garante, ha prestato la sua voce per leggere ad ogni detenuto che ha partecipato, un messaggio che è stato scritto in modo accurato per ognuno di loro. Un messaggio contenente impressioni personali ed un consiglio, “un po’ come si fa con l’oroscopo” ha ironizzato il Garante , che ha poi continuato dicendo “sono contento che ci siano momenti del genere , che possano questi non essere casi isolati, qui al terzo piano del Roma è il secondo anno che promuovo un progetto per questi diversamente liberi, a settembre esperienze simili inizieranno nel carcere di Vallo della Lucania, nel reparto destinato ai sex-offenders di Secondigliano e Carinola,attraverso la professionalità e l’esperienza di operatori che aiutano i detenuti a “ritrovarsi”, per evitare la recidiva.”
Per Dea Pisano una delle animatrici del percoso trattamentale:”L’obiettivo del progetto è stato quello di garantire ai partecipanti una nuova opportunità trattamentale, anche attraverso il riconoscimento delle proprie responsabilità e l’assunzione emotiva della persona e della sensibilità della vittima e del danno ad essa arrecato. Si è ritenuto necessario utilizzare un metodo di approccio “più sfumato”, che partisse soprattutto dai vissuti dei singoli detenuti e ne valorizzasse i contenuti empatici e, soprattutto, tenesse conto in maniera prioritaria della condizione di “quasi” emarginazione che i sex-offenders vivono all’interno della struttura detentiva.”
In altre parole: i partecipanti al Progetto riconoscevano la loro “specialità”, ma chiedevano di distaccarsene, mettendosi in gioco come persone complessive e sottraendosi ad un giudizio preconcetto e, talvolta, viziato da esemplificazioni valutative. Per Rita Crisi,dell’associazione “Oltre le sbarre”:” nessuno dei partecipanti individuati dall’area educativa si è tirato indietro, qualcuno è partito schivo ma con il tempo ha permesso a noi operatori, e ai compagni di gruppo, di condividere storie, vissuti , sensazioni, emozioni.”
L’associazione “Oltre le sbarre Onlus” ha ringraziato l’ufficio del Garante dei detenuti per la realizzazione di questo progetto.