Si sa il cibo unisce le persone, più di qualunque altra cosa. È un mezzo di connessione potentissimo tra persone di diverse etnie, sesso, culture ed educazione. Questo concetto è stato colto e fatto proprio da Pokeah*, un locale inaugurato il 14 novembre a Caserta, in via Turati 24, in cui ci si può riunire, incontrarsi e gustare una coloratissima poke o delle deliziose tapas senza pregiudizi e stereotipi.
Pokeah*, però, non è solo un semplice ristorante. É qualcosa di più. Si tratta di un vero è proprio progetto sociale e comunicativo ideato e messo in piedi da Francesca Caruso co-fondatrice di Ratiostudio, agenzia di comunicazione sempre attiva in campagne a scopo sociale e di sensibilizzazione, e Francesca Lopez, PhD student in Comparative Literature (CUNY, NY) e consulente di genere per Ratio Studio.
Il nome Pokeah* è un ampliamento di Poke. La “a” e la “h” finali, con l’aggiunta dell’asterisco hanno la pretesa di utilizzare il femminile universale in maniera inclusiva (* questo è il simbolo che ha preceduto la recente schwa).
È noto che la lingua italiana sia radicalmente sessista e preveda l’utilizzo di un maschile neutro universale come base del discorso. L’ “h” appartiene al gergo LGBTQIA+ che tende ad enfatizzare la “gay attitude” attraverso l’utilizzo di espressioni e simboli che incontrano, secondo le tradizioni culturali occidentali, il mondo “femminile”.
Linkabile ha intervistato, in merito a questa nuova ed inclusiva iniziativa, Francesca Caruso.
“Molte persone stano scrivendo che siamo un locale LGBTQIA+, questo è un po’ errato”– ha dichiarato – Sicuramente il progetto nasce da quello, ma noi siamo aperti a tutti. Nel progetto noi abbiamo scelto di dar luce, dar voce, alle tante problematiche sociali e alle distanze che ci sono. Il nostro obiettivo è creare uno spazio safe, in cui chiunque può sentirsi a casa“.
In relazione al riscontro avuto da parte dei cittadini che vivono la zona limitrofa al locale Caruso ha affermato:
“Ci sono persone che si stanno congratulando, perché c’è il bisogno di dar voce alle persone che vengono emarginate dalla società, qualunque esse siano. Poi ci sono persone che si sono concentrate sulla tipologia di food, che al momento era inesistente in questa zona. Ovviamente, ci sono anche le critiche come per ogni progetto. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada“.
Un progetto dedito all’inclusione sociale, sotto diversi punti di vista:
“Parte del ricavato andrà in beneficenza. Inoltre, stiamo collaborando con ArciGay Caserta. É nostra intenzione tenere anche degli speech, durante i quali affronteremo diverse tematiche di interesse sociale”.
Una location fuori dagli schemi
Pokeah* è caratterizzato da un arredamento audace e innovativo. Le icone utilizzate per l’allestimento della location rispecchiano perfettamente l’obiettivo dello spazio: sentirsi a proprio agio. La sirena senza un seno e con i baffi, il tritone senza un braccio e con il rossetto, l’alieno-polpo, e il pesce-ballerina: questi sono dei veri e propri simboli, in grado di rappresentare diverse comunità sociali.
Per quanto riguarda i colori dello spazio, si è scelto di uscire dalla stereotipizzazione del rosa e dell’azzurro provando ad utilizzare un colore neutro: l’arancione.
Un menù ricco e variegato
Pokeah*, inoltre, soddisfa ogni palato: dal mare, alla terra passando tra il vegetariano e il vegano. Quindi un locale in cui è possibile trovare una diversificata proposta gastronomica.
Ecco di seguito il suo menù:
In un momento storico così buio, in cui i diritti civili sono sempre più calpestati e non ricevono la giusta importanza (come accaduto con il DLL Zan), Pokeah* rappresenta un faro di luce. Esso dimostra, infatti, che c’è ancora speranza e che le cose possono e devono cambiare.