E’ in corso nell’Aula del Senato la discussione generale sulla manovra. Il provvedimento è stato licenziato questa mattina all’alba dalla commissione Bilancio che ha lavorato tutta la notte per dare il via libera. Tra le ultime misure approvate dalla quinta commissione c’è il fondo di ristoro per i clienti degli istituti di credito e finanziari che hanno perso i loro risparmi. La dotazione sarà di 25 milioni l’anno per il biennio 2018-2019 “in favore dei risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, non altrimenti risarcito o indennizzato” in ragione degli “obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza” previsto dal testo unico bancario.
Approvato anche il bonus bebè che diventa strutturale ma si dimezza a 40 euro dal 2019. Semaforo verde per il “Milleproroghe” con il divieto di incrocio giornali e tv e lo sblocco delle risorse per assumere dal 2019 circa duemila persone negli enti di ricerca. La discussione generale dovrebbe andare avanti per tutta la giornata in attesa delal richiesta del governo di porre la questione di fiducia e la presentazione del subemendamento. Il voto sarà deciso da una riunione della capigruppo di Palazzo Madama ed è previsto per la mattina di givoedì. Nel passaggio alla Camera la manovra sarà modificata. Sono previsti interventi ad esempio su bonus bebé, web tax ed enti locali, e quindi tornerà al Senato per il via libera conclusivo che potrebbe arrivare poco prima di Natale. Proprio sul tema della natalità e del sostegno alle giovani coppie Alternativa popolare, per bocca della senatrice Simona Vicari, ha espresso il suo disappunto per la norma varata questa notte in commissione: “il bonus bebé è una norma triennale, che vale per i primi tre anni di vita del bambino così come era previsto dalla legge che lo aveva istituito”, ha detto Vicari. Questo passaggio, per l’esponente centrista, fa parte “dell’accordo politico strategico sulla famiglia che rappresenta più importante condizione per votare questa manovra”. “Chiediamo al governo – conclude Vicari – di dare qui in aula ora l’interpretazione autentica della portata della norma, per fugare completamente equivoci interpretativi che siamo certi che eventualmente ci fossero opotranno essere modificati nel passaggio alla Camera”.