«Da 5 anni ci stanno propinando sempre e solo la solita cantilena…..abbiamo ereditato una situazione disastrosa… e sulla scorta di questo continuo lamento hanno perpetrato tagli lineari, soppressione di servizi e strutture, massacrando, dati alla mano, le fasce sociali più deboli, impoverendo la Campania in termini economici e culturali». Anna Petrone, consigliera regionale PD, commenta le recenti notizie diffuse dalla Giunta regionale in materia di politiche sociali e sottolinea anche come: «Da qualche mese, in controtendenza, assistiamo a una vera e propria sindrome di annuncite. Si propagandano modifiche in campo sanitario e interventi nei più svariati settori socio-economici e culturali, con risorse che fino a qualche tempo fa erano inimmaginabili. Salvo poi che l’attualità ci consegna ben altre realtà. Ogni fine anno, da 5 anni a questa parte, da settembre i cittadini pagano le prestazioni nei centri convenzionati, le strutture socio-sanitarie vanno in crisi profonda perché puntualmente i tetti di spesa sono sempre più insufficienti rispetto al crescendo dei bisogni. Il tutto in un regime di tassazione tra i più elevati d’Italia. Intanto si annunciano per 2015 la realizzazioni di nuovi 101 asili nido, ben vengano non 101 ma 202. Ma non era opportuno finanziare quelli che già si stavano realizzando? Hanno annunciato lo stanziamento di 17,5 milioni di euro per l’assistenza sociale, salvo omettere un particolare molto rilevante: non si è in presenza di sforzo della Giunta nel reperire fondi propri ma di trasferimenti ministeriali. Hanno, fortunatamente, assolto al dovere di programmarli sui vari assi in tempo ragionevole… per ora sulla carta».
«In conclusione – dice la Petrone – sembra che l’anno 2015 si prospetti come l’anno di grazia per la Campania, una nuova primavera, un nuovo eclatante boom economico. Non riesco, però, a comprendere a pieno di come mai queste insospettate e inaspettate ingenti risorse, questa emersione dal torpore stagnante, non sia stato programmato prima e si è ora tutto incentrato e concentrato solo in questo fatidico anno 2015 che non è altro che l’anno delle prossime scadenze elettorali».