Un candido fiore bianco che emerge da una parete scura, con accanto l’incisione del nome di una bambina, la piccola Mummia. Pompei ci regala un nuovo ritrovamento, un magnifico graffito, figlio di un’operazione condotta all’unisono tra la Procura di Torre Annunziata con il Procuratore Pierpaolo Filippelli, i carabinieri ed il Parco, che getta curiosità e mistero sulla famiglia di provenienza dell’infante; la bambina sembra infatti appartenere alla Gens Mummii, nucleo familiare predominante a Roma, la cui presenza, a Pompei, non era mai stata attestata.
Pareti e dipinti riemersi dagli ultimi scavi, fanno pensare ad una struttura dell’età augustea “ad una grande, importantissima villa suburbana, imponente e affacciata sul mare, così ricca da ospitare nelle sue stalle anche cavalli di gran razza, finemente bardati in bronzo”, ha affermato il Direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna, in esclusiva all’ANSA.
Una sensazionale scoperta che apre al futuro, nell’attesa di rivelarsi ai turisti che, per adesso, potranno percorrere esclusivamente tragitti prestabiliti.
Un piccolo passo verso la normalità, nel primo giorno di riapertura la città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C, ha accolto i primi visitatori, 104 per l’esattezza.
È una Pompei diversa, silenziosa ma suggestiva, sembrano lontane le voci dei gruppi turistici che riecheggiavano nell’imponente Parco Archeologico fino a qualche mese fa; si entra a gruppi di massimo 40 persone, nel pieno rispetto delle norme di distanziamento sociale, obbligatoria la mascherina e la rivelazione della temperatura corporea grazie all’ausilio di termoscanner posti all’ingresso per garantire la sicurezza.
Il MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), fa luce sulle dinamiche della ripresa, che avverrà in due fasi: “sarà possibile accedere ad alcune case dotate di ampi spazi, e scoprire alcune novità in anteprima, come la Domus di Cornelio Rufo dal bel peristilio (giardino colonnato) che ingloba il florido giardino, di recente restaurata. Dal 9 giugno seguirà una seconda fase, con due itinerari accessibili dagli ingressi di Porta Marina e Piazza Anfiteatro, con l’apertura di ulteriori spazi inediti e domus, dotate di ingresso e uscita separate, e con il supporto della tecnologia per organizzare e monitorare i flussi”
Un itinerario ristretto ma che non delude gli occhi emozionati dei presenti, dopo 80 giorni di lockdown, impazienti, nell’attesa di visitare ogni angolo della mai tramontata Urbe.
“Il futuro – ha sottolineato Massimo Osanna – non è prevedibile. Pompei va resa sempre più attrattiva, con nuovi itinerari. Penseremo a visite notturne o, nel futuro, a una ripresa degli eventi per invogliare i visitatori a godere anche del territorio, a fermarsi qui per il pernottamento”
I numeri dei visitatori non sono certo paragonabili a quelli registrati negli anni precedenti ma i dati sono incoraggianti. Il nostro patrimonio artistico e culturale sta finalmente riprendendo vita.
Anna Pavarese