“Il mio primo pensiero va al personale del Pronto Soccorso e alla guardia giurata vittime di questa vergognosa aggressione. Gli operatori coinvolti, nonostante l’episodio subito, hanno continuato a lavorare con professionalità e abnegazione assicurando l’assistenza ai pazienti fino alla fine del proprio turno”.Così dichiara in una nota, il Direttore Generale Antonio d’Amore, in merito all’aggressione andata in scena al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, la Direzione dell’ASL Napoli 2 Nord esprime la propria vicinanza e solidarietà agli operatori coinvolti e alla guardia giurata ferita. In seguito il Direttore ha aggiunto: “Credo che noi tutti dobbiamo essere grati a questi professionisti. L’ASL Napoli 2 Nord sarà al loro fianco costituendosi parte civile nei procedimenti contro chi si è reso protagonista di questa aggressione. Domani mattina sarò in ospedale per portare di persona la mia solidarietà e i miei saluti agli operatori del Pronto Soccorso. Purtroppo neanche il raddoppio della sorveglianza è servito”. Il nuovo Pronto Soccorso di Pozzuoli è stato inaugurato lo scorso novembre ed ha un completo sistema di videosorveglianza, ed è stata raddoppiata la presenza della guardia giurata sulle 24 ore. Il reparto di prima emergenza di Pozzuoli è un riferimento importante per l’intera area della Domitiana. Al Pronto Soccorso di Pozzuoli, si sono registrati circa 15000 accessi tra cui 149 pazienti in codice rosso, 90 infartuati e 2950 traumatizzati. A intervenire sul caso di Pozzuoli, anche l’ Ordine dei Medici di Napoli e provincia: “Ancora una volta ci troviamo a commentare una brutale aggressione, quanto ancora dovremo aspettare perché la politica scelga di difendere con leggi severe chi è chiamato ad assistere il prossimo? Come presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli voglio esprimere la mia personale solidarietà e quella di tutti i colleghi alle vittime di questa aggressione, ma sento anche il bisogno di dire basta. Basta stare a guardare senza fare nulla di concreto. Serve una legge che punisca chi si rende colpevole di tali violenze, è necessario che i medici, che svolgono una pubblica funzione, siano difesi per legge con la denuncia d’ufficio per chi aggredisce”.