Danilo Rea, pianista jazz internazionale, è da oggi il presidente per la sezione musica del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” 2019. Ad annunciarlo il direttore della celebre kermesse, Mario Esposito, che ha provveduto alla nomina.
“Il maestro Danilo Rea è un artista che mi piace definire “puramente impuro”. Un autentico poeta della musica, in linea con il genere di cui rappresenta uno dei massimi esponenti a livello internazionale. Il jazz è, infatti, una zona franca in cui si incontrano il dolore e la speranza, il desiderio di evadere dalle prigioni della banalità ed il senso di una libertà civile, pur consapevole dell’umana disperazione. Una musica che sceglie l’inferno-purgatorio del quotidiano, più che l’agevole paradiso. Da noi il jazz fu considerato addirittura eversivo, perché dotato di un’aura proibita, figlia della libertà. Sono convinto che ora per il Premio Penisola Sorrentina si aprirà un nuovo viaggio nelle emozioni”,dichiara Mario Esposito.
Danilo Rea ha suonato insieme con alcuni tra i più grandi solisti statunitensi, come Chet Baker, Lee Konitz, John Scofield, Joe Lovano, Art Farmer.
Trent’anni fa Rea partecipò al lavoro di Roberto De Simone: Requiem per Pier Paolo Pasolini, rappresentato al Teatro San Carlo di Napoli con la direzione di Zoltan Pesko.
Sono numerose le sue collaborazioni anche nell’ambito del pop, come pianista di fiducia di artisti quali Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Gino Paoli, Riccardo Cocciante.
Quarant’anni di carriera, raccolti anche in un libro: “Il Jazzista impefetto”.
Le sue improvvisazioni, che spaziano su qualsiasi repertorio, sono apprezzate durante i concerti che tiene nelle tournée nel mondo e durante i principali festival jazz.
Danilo Rea è uno sperimentatore : da ricordare anche i suoi contributi sonori per il cinema e la tv, tra cui la sigla “diMartedì” per La7, il docufilm di Walter Veltroni “Quando c’era Berlinguer” (insignito del Premio “Penisola Sorrentina” nell’anno 2014) e – sempre con Veltroni- “C’è tempo”, dal 7 marzo al cinema.
“La musica va vissuta ogni giorno, è una filosofia di vita. Il musicista di jazz e l’improvvisatore fanno quello che il musicista di musica classica solitamente esegue in un tempo molto più lungo. Lo strumento di cui un improvvisatore può disporre sono le melodie”, dichiara Danilo Rea.
“All’inizio della mia carriera ho subito molte critiche. A sei anni suonavo al pianoforte e ho voluto da sempre improvvisare tutto, dai classici ai Beatles”, ricorda l’artista.
Il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, giunto quest’anno alla 24esima edizione, conferma così la sua natura di grande contenitore culturale. Di evento globale, in cui trovano spazio protagonisti della musica, del cinema, del teatro, della letteratura. La Kermesse, per l’alto valore culturale, è stato inserito dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania, diretto da Corrado Matera, nel cartello degli eventi di rilevanza nazionale ed internazionale.
A fine ottobre Danilo Rea tornerà quindi in penisola sorrentina , con una veste nuova e non meno importante. Risalirà sul quel palco dove lo scorso anno ricevette il premio “Penisola Sorrentina” alla carriera dalle mani del Sottosegretario ai beni e alle attività Culturali Lucia Borgonzoni.
Stavolta sarà lui a consegnare il premio alla carriera ad un autorevole collega del panorama musicale internazionale.