Al Palazzo Santa Lucia, sede della giunta Regionale Campania, presentato uno strumento “strategico” il PON Cultura e Sviluppo del Mibact, “Cultura Crea” che offre opportunità per le piccole e medie imprese e il terzo settore della filiera culturale di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Questa in sintesi ‘Cultura crea’ ; presenti il sottosegretario ai beni culturali, Antimo Cesaro, il governatore Vincenzo De Luca, l’ assessore regionale allo sviluppo Amedeo Lepore, dei Direttori generali, Rosanna Romano e Antonio Oddati, della presidente di Scabec Patrizia Boldoni e di alcuni dirigenti di Invitalia, che avrà il compito di gestire il programma della misura Pon di Mbact, valutando i business plan, erogando i finanziamenti e monitorando la realizzazione dei progetti d’impresa. La misura si applica nei comuni della Campania inseriti nell’elenco delle aree di attrazione culturale. Tra queste Napoli, le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia, la Reggia di Caserta e di Carditello, Parco Archeologico di Velia, Pozzuoli. “Vogliamo premiare la qualità dell’offerta, la trasparenza e puntiamo sulla semplicità delle procedure e rompere la logica del mercato dei contributi, scegliendo progetti di qualità che non vadano in cerca di padrini politici”. Un’occasione per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca di elogiare il governo nazionale ribadendo ancora una volta “la grande attenzione, mai mostrata prima, per la Campania” e auspicando che queste risorse possano “rendere permanenti, consolidare eventi di eccellenza culturale” come il Giffoni Fim Festival, il Napoli Teatro Festival. Quindi la ‘rivoluzione turistica e culturale’ lanciata dallo stesso De Luca, appena un anno fa, sta prendendo forma, in un’area quella campana ed in particolare napoletana, che rappresenta di fatto il volano dell’aconomia e dello sviluppo. Da qui la proposta, che se si realizzerebbe, rappresenterebbe un unicum al mondo: “un unico distretto turistico con Roma e Napoli”. “Le due citta distano meno di un’ora e rappresentano due agglomerati, che messi insieme hanno in se la quasi totalità dellam storia antica e rinascimentale di tutto il mondo”. Ma per arrivare a ciò, bisogna fortificare l’offerta turistica e culturale della regione. Dunque “creare un brand unico della Campania che – conclude – sia tale da innescare una sinergia con Roma”.