E’ un report in chiaroscuro quello stilato, per le carceri del Sannio, dal Garante Samuele Ciambriello per il 2020 su scala provinciale, presentato questa mattina, a Palazzo Mosti alla presenza delle istituzioni: il sindaco Clemente Mastella, il Procuratore della Repubblica di Benevento Aldo Policastro, la Presidente del Tribunale di Benevento Marilisa Rinaldi, il Direttore dell’Istituto Penitenziario di Benevento, il Presidente della Camera penale di Benevento Domenico Russo e il Vescovo di Benevento Monsignor Felice Accrocca.
“Il carcere è un luogo rimosso, per l’avida e cinica politica è la risposta semplice a bisogni complessi compreso quello della sicurezza” ha esordito Ciambriello. “Durante la pandemia nelle carceri di Benevento, Airola e Ariano Irpino (ndr competente la Procura di Benevento) i problemi si sono triplicati. Sono venuti meno i rapporti con le famiglie, sono aumentate le criticità sanitarie, c’è stata assenza di scuola e corsi di formazione”.
Il covid, purtroppo, non ha dato scampo a sei detenuti, 5 agenti di polizia penitenziaria e 1 medico nell’intera Regione.
Essenziale dunque, secondo Ciambriello, che soprattutto le autorità conoscano le difficoltà che lì si vivono. A cominciare dal sovraffollamento: il carcere di Benevento ospita 355 persone a fronte di una capienza di 261 unità; ad Airola ci sono 23 minori e ad Ariano 208 ristretti (sui 275 posti).
Carente il personale: se ad Airola non si manifestano criticità a Benevento, a fronte dei 244 agenti previsti ce ne sono 229 (sott organico di 15 unità) ad Ariano Irpino dovrebbero essere 165 a fronte dei 142 effettivamente presenti.
E sono numerosi anche gli eventi critici che si sono registrati. “A Benevento 2 morti per suicidio, decine di tentativi di suicidio, scioperi della fame, diverse forme di autolesionismo, in un anno e mezzo i detenuti si sono sentiti soli e abbandonati”. E poi Ciambriello rincara la dose: “E’ necessario fare di più anche in campo sanitario. Se con i vaccini l’Asl ha dimostrato efficienza e rapidità la sanità è ancora in un periodo nero. Occorre – aggiunge – la stabilizzazione degli operatori sanitari in Regione Campania. Figure che dovrebbero essere assunte dalle carceri e non prestare lavoro per qualche mese attraverso cooperative. E ancora manca, presso l’ospedale San Pio, un piccolo reparto per i detenuti. Alla persona che sbaglia non può essere tolto il diritto alla salute”.
Non solo, Ciambriello aggiunge: “Abbiamo bisogno di più psicologi e assistenti sociali”. Ma mette in evidenza anche le buone pratiche che si sviluppano presso le case circondariali con i progetti di inserimento al lavoro e tante altre iniziative. In sostanza un monito a richiamare l’attenzione sul mondo delle carceri a cui tutte le autorità presenti hanno risposto dimostrando sensibilità e impegno.
Lunedì 14 si concluderanno le presentazioni itineranti del Report 2020 del Garante campano, con un evento che si terrà a Caserta.