Nello Di Nardo, Vincenzo De Luca, Gennaro Migliore, Andrea Cozzolino, Marco Di Lello. Questo l’ordine in cui compariranno i candidati sulla scheda elettorale. Terzo della lista, l’ex dirigente, deputato e capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista, Gennaro Migliore, passato poi a Sinistra europea dal 2006 al 2008 e capogruppo alla Camera per Sinistra Ecologia Libertà nella XVII Legislatura. Di recente iscritto al Partito Democratico, Migliore è stato ospite in studio (Radio Club 91) durante la trasmissione “Dentro i fatti” diretta da Samuele Ciambriello.
Repubblica Napoli titola “Pd, primarie incerte ma tra i candidati è scontro continuo”. Oggi si riunisce la direzione nazionale del partito, domenica la consultazione, forse un nuovo rinvio. Ne parliamo con Gennaro Migliore, un candidato a queste primarie.
Io ho sempre scelto di adeguarmi a quelle che erano le decisioni che venivano prese dagli organismi dirigenti. C’è però in questo titolo un’ingenerosità perché, almeno da parte mia, non c’è mai stato nessun tipo di attacco agli altri competitor di queste primarie soprattutto perché io penso che noi dobbiamo vincere le secondarie, dobbiamo vincere contro Caldoro, cambiare rispetto al governo della destra. Questa rappresentazione delle primarie come di uno scontro che riguarda tutti è un modo per far appassionare ancora meno le persone a quello che dovrebbe essere uno strumento di partecipazione.
Secondo lei il Pd ha bisogno di un po’ di sinistra? L’Italia ha ancora bisogno di un partito di sinistra?
Il Pd è il più grande partito della sinistra in Europa perché ha aderito al partito del socialismo europeo e ha raggiunto 11 milioni di voti prendendo più voti del maggiore partito dei conservatori, cioè quello di Angela Merkel. Per quanto mi riguarda l’idea messa in campo da Matteo Renzi, e cioè quella di sconfiggere le rendite di posizione, aprire una nuova stagione e mettere insieme tante culture politiche, rappresenta per me un investimento sul futuro e per tanti è anche un modo per dire ciascuno, con le proprie idee, può contribuire a governare il paese. È quello che voglio fare anch’io in merito alle elezioni regionali.
Secondo alcuni Gennaro Migliore è sceso in campo con un po’ di ritardo. Qual è la motivazione?
Io non mi sono candidato perché volevo fare un concorso ma perché in qualche modo mi è stato richiesto. La maggioranza del Pd campano mi ha chiesto di scendere in campo perché rappresentavo un’innovazione positiva, più in sintonia con quello che oggi è il nuovo corso del partito democratico ed è questo il motivo per il quale io ho depositato le mie firme per partecipare alle primarie nel giorno utile definito dalla commissione. Per quanto mi riguarda io sono in campo dal primo momento, da quando ho fatto la prima intervista.
A proposito di ritardi, quali sono state le ragioni dei continui slittamenti delle primarie?
I problemi che si sono determinati sono problemi oggettivi, soprattutto di sovrapposizione di appuntamenti importanti come l’elezione del Presidente della Repubblica. Era assurdo tenere le primarie nello stesso giorno.
Quali sono le priorità del suo impegno. Se lei venisse eletto cosa farebbe nei primi cento giorni?
Non voglio perdere tempo e vogliono mettere in cantiere progetti che facciano utilizzare bene i fondi europei. Ho un grande sogno: quello di recuperare l’intera linea di costa del Litorale domitio, un litorale bellissimo che è diventato una periferia degradata. Bisogna intervenire con i soldi che la regione potrebbe spendere e non ha mai neanche pensato di spendere perché non c’è nessuna idea su come valorizzare il nostro territorio. Vorrei utilizzare quei fondi per gli assi strutturali che riguardano per esempio l’innalzamento della quota di asili nido che mancano in questo territorio. Per ogni bambino in un asilo nido ci sono1,5 posti di lavoro, c’è un movimento intorno, si libererebbero anche energie per le famiglie. Poi voglio azzerare i costi parassitari delle agenzie di formazione che non formano ma prendono solo denaro.
Questa è la regione più giovane d’Italia però i nostri giovani sono costretti a emigrare. Cosa fare per metterci sullo stesso livello degli altri paesi?
Innanzitutto va istituito un fondo di rotazione che possa far diventare la Campania la prima regione italiana per start up. Poi avere la possibilità di finanziare direttamente la formazione, non attraverso le agenzie, ma con il sistema dei voucher. Ancora, fare degli investimenti sulla ricerca. Io vengo da un’Università, sono laureato in fisica, che ha delle intelligenze straordinarie in tutto il settore tecnologico e scientifico e spesso la mettono al servizio di altre regioni se non addirittura di altri paesi. Concentrare le risorse. I soldi ci sono, sono stati mal spesi e sono stati spesi a pioggia, se no li concentrassimo su questi punti noi avremmo un risultato completo in termini di nuovo lavoro, stabile e garantito, ma anche in termini economici.
Perché dovrebbero votare lei come candidato del centro sinistra da contrapporre a Caldoro? Il suo appello agli elettori.
Se volete cambiare il governo della regione dovete scegliere il candidato più adatto, più in sintonia con i tempi, quello che non vi porta storie del passato. Io sono un’esperienza collettiva, non sono Maradona, non sono un uomo solo al comando, io voglio portare un’intera generazione a cambiare questa regione. Perché oggi noi ci meritiamo una regione trasparente efficace che non abbia scheletri nell’armadio, e io non ne ho.
Nel corso della trasmissione è intervenuto il direttore della Repubblica di Napoli Giustino Fabrizio che ha posto a Migliore questa domanda: “Non credi di esserti trovato in un partito, il Partito Democratico, in cui ci sono più cose che dividono che cose che uniscono e che spesso si ha la sensazione che ci sia una competizione personalistica o di gruppi per prevalere, anziché una visione comune su quello che c’è da fare in Campania?”
Migliore: Questa campagna elettorale, nei toni usati dagli altri, è una campagna elettorale che si poteva fare vent’anni fa. Io ho molta fiducia nella risposta che può dare il popolo democratico che è più ampio degli iscritti. Io penso che la risorsa democratica che ha dentro il partito è capace di contaminare positivamente quei comportamenti che anch’io vedo, perché sarebbe sbagliato non vederli, che rasentano il personalismo. Per me se a Ercolano si annullano 1000 tessere è una sanatoria positiva, se a Eboli si contestano le 1700 tessere fatte in un solo giorno è perché ci sono gli anticorpi per agire. Basti pensare al Vice Sindaco del Pd di Mondragone, Benedetto Zoccola, che è in questo momento sotto tutela perché minacciato e ai molti rappresentanti del Partito Democratico oggi in prima linea nelle città dove troneggia la Camorra. Oggi sono stato a un’iniziativa organizzata da una deputata del Pd in cui Raffaele Cantone incontrava i sindaci del casertano.