L’obiettivo deve essere quello di rimettere insieme tutte le anime del centrosinistra, e il principale protagonista di questo sforzo dovrebbe essere il segretario del maggior partito, il Pd. Il punto è che “non so se questa sia la volontà di Renzi”, che nel caso dovrebbe rivolgere “un’apertura” agli altri soggetti. Solo in questo caso “sarebbe naturale” che il leader del centrosinistra fosse lo stesso Renzi. Lo dice Romano Prodi, ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo” su La7.”Se si vuole perdere, ci si divide. Io sono perché si rimettano assieme tutte queste anime” del centrosinistra, “e io ho sempre voluto un governo di centro-sinistra”. Il compito di federare il centrosinistra spetterebbe al segretario del Pd, a Renzi, ma non so se questa “sia la sua volontà”, visto che “un processo di riconciliazione esige un’apertura per rendere possibile di nuovo la convergenza”. Dunque “penso sia naturale che Renzi sia il leader del centrosinistra, purchè sia inclusivo. Se il Pd avesse il 55% di voti, il problema neanche si porrebbe. Ma non è così”.”Penso che Renzi abbia vissuto una fase di depressione, di scoramento, dopo il referendum. Ora con la vittoria alle primarie ha ripreso coraggio, ma le persone si misurano nel momento in cui devono prendere delle decisioni. Vediamo se Renzi sarà inclusivo o escludente”, ha aggiunto il fondatore dell’Ulivo.
Quanto a Giuliano Pisapia e al suo progetto, “mi aspetto che faccia un suo programma e prenda una decisione perché finora si è proposto come aggregatore, creando molte attese, ma non ancora come protagonista ufficiale della politica nazionale. Ha un ottimo record di governo in una città affatto facile come Milano, è una persona saggia e pur venendo da una formazione laica, ha governato facendo accordi con tutti”.
“I 5 Stelle non sono pronti a governare. Fanno dichiarazioni onnicomprensive, la loro vera cifra è quella di opporsi al regime”. Lo ha sottolineato Romano Prodi, ospite di Lilli Gruber a ‘Otto e mezzo’ su La7. “Il loro successo -ha aggiunto l’ex premier- è dovuto al fatto che giocano solo all’opposizione e hanno rinunciato ad ogni radice politica. Non si capisce nessuna proposta positiva, c’è il rischio che se arrivassero primi alle elezioni, rappresentino un pericolo”.