Mario Raffa, professore in Ingegneria Economico-Gestionale all’Università di Napoli, Federico II, ha alle sue spalle una lunga carriera accademica. Lavora al fianco delle piccole imprese innovative, mettendo a loro disposizione, le sue conoscenze e la sua preparazione. Da sempre è al fianco dei giovani, aiutandoli a inserirsi nel mondo del lavoro. Dal 2008 al 2011 è stato Assessore allo Sviluppo al Comune di Napoli e, oggi, ha deciso di tornare in politica, candidandosi al Consiglio Regionale nella lista “De Luca Presidente”. Ha scelto di scendere in campo alle prossime regionali, perché crede che sia arrivato il momento di ridare dignità alla Campania, ma soprattutto per ricostruire il futuro che questa Regione e i suoi giovani, meritano.
L’Intervista al professor Mario Raffa.
Lei è un professore che vanta una lunga carriera accademica e numerosi titoli importanti, come mai ha deciso di riscendere in politica alle prossime regionali?
«Ho scelto di candidarmi perché ci troviamo in una situazione, sia in Campania che in Italia, molto grave, la cui risoluzione, non può essere rimandata. Per cui io, che lavoro con i giovani e ho avuto la fortuna di fare l’assessore nella terza città d’Italia, ho compreso che bisogna metterci la faccia e dare il via a un cambiamento, alla luce dei dati allarmanti, che ci dicono che la disoccupazione giovanile è alle stelle. Molti giovani lasciano il paese per cercare fortuna altrove, noi abbiamo delle responsabilità rispetto alle nuove generazioni e rispetto allo sviluppo».
Come mai ha scelto di appoggiare De Luca?
«Quando ho smesso di essere assessore, molte forze politiche del PD mi avevano offerto diversi incarichi e, non ho mai accettato perché non credo che chi ha fatto in passato l’amministratore, debba approfittarsi del suo ruolo per ricoprire altri incarichi. Ho sempre creduto nella buona politica, che significa dare risposte concrete ai problemi. Io credo che chi faccia politica debba dare conto di tutte le proprie attività, infatti, io sto pubblicando online i conti di chi mi sostiene e di quanto mi sostiene. Uno dei motivi per cui ho accettato di candidarmi, è che una decina di movimenti e imprese, dall’Assobalneari agli Agenti di commercio, mi hanno detto “Tu hai operato bene, rappresenti dei valori per la società produttiva importanti, perché non ci rappresenti nelle istituzioni?”. E queste persone hanno scelto di sostenermi economicamente nella candidatura. Io ho accettato quando ho visto che c’è una filiera che va da piccoli comitati popolari fino ad arrivare ad agenti di piccole imprese o del settore aerospaziale, faccio l’esempio di Aerepolis».
Lei crede, quindi, che l’associazionismo cittadino possa essere una risorsa per le amministrazioni comunali e regionali?
«Esistono associazionismi di vari tipi. Io l’associazionismo l’ho accettato come mio partner e gli affiderò il controllo dei miei beni, loro hanno un’idea della politica che è partecipazione e buona politica, mettono insieme la solidarietà con il profitto e con il fare impresa, questo a Napoli c’è. Io posso essere il terminale di una rete di persone, di associazioni ed esperienze che provano ad aiutare tutti coloro che vogliono una Campania dignitosa. Qui stiamo male, se non c’è una svolta di ripresa, perderemo sempre più peso, uno che ha la mia età, deve metterci la faccia».
Una questione che fa molto dibattere è Bagnoli. Il Governo aveva promesso che il commissario sarebbe arrivato quanto prima, sono passati mesi e ancora non si sa chi investirà questo ruolo, cosa ne pensa?
«L’altro ieri, ero con Del Rio, durante un incontro tenuto al Mattino, si discuteva di Start Up. In quell’occasione gli è stato posto il problema di Bagnoli e lui ha risposto che ci sono delle difficoltà e sono in ritardo, ha detto che ritornerà presto sul tema specifico, sia per il Porto che per Bagnoli, nonostante siano problemi diversi. Il ministro ha spiegato che Bagnoli è in una situazione d’immobilismo da vent’anni, adesso ci sono tutta una serie di posizioni del Comune e di altri, tutte rappresentative d’interessi o politiche positive. Ha spiegato che lui sta cercando di mettere insieme tutti i portatori d’interesse, chiudendo con una proposta che consenta di produrre una reale svolta».
Sulla posizione del sindaco De Magistris, che è da sempre contro il commissariamento di Bagnoli, che ne pensa?
«De Magistris quando pone il problema che il Comune nel processo è stato esautorato, pone un problema istituzionale, perché fino ad ora non era mai accaduto che un Governo decida su questioni riguardanti il territorio, senza interpellare le istituzioni locali. Il Governo anche pone un problema vero, dicendo che fino ad ora, seguendo le logiche locali non è stato fatto niente, le forzature che ha utilizzato sono per sbloccare la situazione. De Magistris in questo momento sta cercando di mantenere il ruolo del Comune, negli ultimi mesi si è aperto all’idea di un dialogo, ha compreso che per avere un peso politico, deve fare un passo indietro».
Il M5S ha presentato un ricorso al Tar contro la candidatura di De Luca, come lo commenta?
«Questo problema è stato ampiamente discusso, che De Luca fosse candidabile è cosa ormai nota. Il M5S sta usando questo sistema, solo adesso per fare campagna elettorale, perché non si è mosso prima anche contro De Magistris?».