“L’indagine conoscitiva della Commissione Bicamerale infanzia e adolescenza del Parlamento conferma che per affrontare il tema della prostituzione minorile serve rafforzare i Servizi sociali che operano sul territorio che, assieme agli altri attori ‐ scuola, famiglia e forze dell’ordine ‐ sono in grado di intercettare i segnali deboli e sotterranei che segnalano queste situazioni. Serve – per comprendere appieno i nuovi metodi di adescamento che sempre di più si avvalgono di modalità tecnologiche ed internettiane in rapidissima evoluzione – investire, a livello universitario e nella formazione continua, nella crescita delle competenze di tutte le figure professionali coinvolte. Serve, infine, dedicare una attenzione ancora maggiore al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati che giungono nel nostro Paese e che, forse non a caso, negli ultimi mesi hanno visto la crescita, del tutto anomala rispetto al passato, di arrivi di bambine e ragazze”. Commenta così, Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio nazionale degli Assistenti sociali, il documento conclusivo della Commissione infanzia e adolescenza. “E’ indispensabile – dice ancora ‐ un maggior coordinamento e una più stretta collaborazione tra mondo della scuola, servizi sociali e sanitari, mondo dell’ associazionismo e del volontariato, Forze dell’Ordine – in primis della Polizia postale – e Magistratura. In molte realtà ci sono buone prassi da portare su tutto il territorio nazionale.”
Gazzi ricorda poi come gli assistenti sociali siano da sempre attenti a questo fenomeno che certamente desta non poco allarme sociale. “Rappresentiamo un osservatorio privilegiato ed è per questo motivo che, da tempo, la professione ritiene vada affrontato in modo nuovo: investire in particolare sui giovani professionisti che meglio di altri sono in grado di cogliere situazioni che oggi si realizzano in modi nuovi attraverso la Rete e le nuove tecnologie. Avere professionisti capaci per prevenire situazioni che rischiano di travolgere per sempre la vita delle persone”. “Va sottolineata con favore – conclude Gazzi – la scelta della Commissione, sotto forma di indicazione al Legislatore, di accogliere il suggerimento del Consiglio nazionale volto a tutelare il “diritto all’oblio”, essenziale in particolare per un minorenne che ha tutto il diritto a non subire per sempre la presenz a di tracce collegate a momenti bui del suo passato”