Continuano le proteste in Iran dalla morte di Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale perché “non portava il velo in maniera corretta”.
Molte sono le ragazze e i ragazzi che si sono uniti alle manifestazioni, e tantissimi i morti e gli arresti in questi giorni.
Alcuni studenti della Sharif University of Technology di Teheran sono stati rinchiusi dalle forze armate all’interno dell’istituto. La motivazione sarebbe legata all’ordine pubblico. Si parla anche di attacchi ai manifestanti, lacrimogeni e altri arresti.
Ormai la situazione nel paese è incontrollabile. I social sono stati bloccati negli scorsi giorni per evitare la circolazione di video o immagini delle proteste. La limitazione o assenza di libertà delle donne è una pratica che deve essere fermata e a volerlo sono anche gli uomini. Padri, mariti, fratelli, tutti uniti contro queste barbarie.
“Per decisione delle autorità, non è più possibile accedere a Instagram da mercoledì sera. Interrotto anche l’accesso a WhatsApp“, questo è quanto ha riferito Fars al momento dell’accaduto.
Anche una ragazza italiana, Alessia Piperno, sarebbe stata arrestata in Iran per le manifestazioni.
“Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. Arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto“. Queste le parole del padre su Facebook.
Il post pare che sia stato cancellato poco dopo, ma le sue condivisioni sono state più veloci.
Non si sa molto sulla vicenda, probabilmente la ragazza si trovava nel paese e avrebbe manifestato contro la limitazione della libertà femminile.
“Noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice ‘vi prego, aiutatemi’. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie”. La conclusione del post.