«Una mobilitazione civile, entusiasta con cittadini, comitati, associazioni che si sono sporcati le mani e con passione e sudore hanno voluto raccontare la Campania concreta che spesso non fa notizia ma che chiede la bonifica e la rinascita dei territorio ad una politica che anche in questi giorni impegnata a litigare, polemizzare,discutere e difendere solo interessi di parte lontana dalla cittadinanza. I 40mila volontari scesi in strada in questi tre giorni ha dimostrato come è distante la politica dalla vita del paese, dai cittadini responsabili che vivono da protagonisti la voglia di riscatto e di cambiamento». Così Michele Buonomo di presidente Legambiente Campania commentando la tre giorni da record in Campania per la trentaduesima Edizione di Puliamo il Mondo. E’ questa la più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai che ha visto impegnati in questo week end, dal Napoli a Salerno, dai comuni del Parco del Vesuvio a quello del Cilento, circa 40mila volontari impegnati a ripulire dai rifiuti abbandonati in oltre 350 aree.
Iniziativa nazionale a Bagnoli, dove sul pontile erano presenti il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente, Tommaso Sodano, vicesindaco di Napoli, Giovanni Romano, assessore ambiente regione Campania e lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni.
«Volontari in azione – aggiunge Buonomo – sulla spiaggia adiacente al pontile e nella aree adiacenti. Nella tre giorni il capoluogo napoletano protagonista di Puliamo il Mondo con Napoli Mura Aperte che ha visto la partecipazione di un variegato mondo di associazioni ed enti per condividere la giornata di volontariato a tutela e promozione di una parte urbana di Napoli posta ai margini del centro antico, crocevia di strade, quartieri, iniziative talora in ombra, perché ricadenti “fuori le mura” della cinta storica».
Lo scopo qual è stato quest’anno, presidente? Ma soprattutto come è stata organizzata?
«Con l’iniziativa Napoli Mura Aperte s’intende, a partire dalla Collina di Caponapoli, allargare la visuale della città verso via Foria, via Costantinopoli, via Pessina, dove si aprono il Museo Nazionale e la Galleria Principe di Napoli. Le iniziative di pulizia si sono svolte presso la Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli e che si protrae verso la zona ospedaliera del Policlinico dove hanno partecipato gli studenti e docenti del Policlinico e il Touring Club; seconda iniziativa all’interno del chiostro dell’Accademia di Belle Arti che si apre su Via Costantinopoli con la presenza degli studenti e docenti dell’Accademia di Belle Arti insieme agli operatori della Casa Editrice Marotta e Cafiero e la terza con appuntamento giardinetti a Piazza Cavour, con i volontari di Mani Tese, di Cittadinanza Attiva “Napoli fuori le Mura”, la Proloco di Capodimonte e il Museo del Sottosuolo».
Cosa hanno trovato i volontari?
«Nella tre giorni dal Parco del Cilento a quello del Vesuvio sono stati recuperati rottami di ogni genere come materassi, mobili, carcasse di auto ed elettrodomestici e tanta plastica. Volontari agricoltori cittadini hanno riempito decine di sacconi di rifiuti di ogni genere trovati sulla Strada provinciale Aversana nel tratto tra Battipaglia e Eboli, grazie al supporto di trattori della Confagricoltura e di alcune aziende agricole della Piana Sele e le braccia e l’entusiasmo dei ragazzi dell’istituto ProfAgri di Battipaglia. Iniziativa particolare a Succivo con Puliamo il Buio in collaborazione con la Federazione Speleologica Campana, dove sono stati ripuliti con esplorazione e rilievo delle cavità artificiali presenti all’interno del casale del Teverolaccio Succivo».
Anche quest’anno una grande partecipazione?
«Si. In Campania in prima fila quest’anno le aziende della Green Economy, tra le quali Ecoem (Consorzio la gestione dei Raee), Sada, Cartesar, la rete delle aziende della carta “100& Campania” e quelle in prima fila nella produzione agricola di qualità: Rago Group, Terra Orti, Alma Seges e Green Campany che in tante luoghi della provincia di Napoli e Salerno sono scesi in campo con i loro dipendenti che sono stati a stretto contatto con le comunità locali, i comuni e le associazioni per una Campania Sostenibile».